Maltempo, Firenze: pronta la mappa delle zone a rischio in caso di alluvione

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nubifragio firenzeL’Autorita’ di bacino del fiume Arno ha ultimato le mappe della pericolosita’ e del rischio idraulico secondo la direttiva europea 2007/60. Su questa base l’Autorita’ – per aree di particolare interesse e criticita’ come quella urbana fiorentina – sta procedendo anche con una modellazione specifica che rispetta integralmente gli indirizzi posti dall’Europa che tra l’altro non prevedono piu’ la rimozione del rischio, ma mirano alla gestione del rischio alluvioni. ”Siamo passati da un fotografia del Pai che si riferiva a sezioni rilevate negli anni ’80, – afferma Gaia Checcucci, segretario dell’Autorita’ – ad uno stato aggiornato ai piu’ recenti dati disponibili. Inoltre, la mappatura e’ stata ulteriormente definita con un dettaglio triplicato rispetto al Pai del 2005″. “Per questo – sottolinea Checcucci – in attesa delle opere di riduzione del rischio idraulico, il primo presupposto per parlare di difesa dalle acque e’ la conoscenza perche’ consente di difendere la vita delle persone, il patrimonio edilizio esistente, le attivita’ e permette di governare il rischio in termini di protezione civile”.  La nuova modellazione sviluppata mette in evidenza che il tratto urbano fiorentino piu’ critico e’ quello in prossimita’ del Ponte alle Grazie con portate comprese tra 3300 e 3400 mc/s, a cui si possono associare eventi con tempo di ritorno compreso tra 100 e 200 anni. A San Niccolo’, vi sarebbe invece una situazione di minore criticita’. Nel successivo tratto, tra Ponte alle Grazie e Ponte Vecchio, in destra idraulica, risulterebbero esondazioni per portate comprese tra 3500 e 3600 mc/s e tempo di ritorno duecentennale. Procedendo verso valle, si avrebbero  criticita’ nella zona delle Cascine per eventi di piena compresi tra 30 e 100 anni e in sinistra idraulica nell’area dell’Argingrosso.Nel tratto compreso tra Ponte all’Indiano e l’attraversamento dell’A1, il modello mette in evidenza esondazioni in destra per eventi con tempo di ritorno centennale, ed in sinistra, fino alla confluenza con la Greve, per eventi trentennali. Infine a valle dell’attraversamento dell’A1 si registrano le maggiori criticita’ del tratto studiato, con esondazioni diffuse sia in destra, per tempi di ritorno trentennali, che in sinistra idraulica, per tempi di ritorno centennali. Rispetto al Pai attuale, pertanto, la nuova modellazione conferma, in linea generale, la situazione del tratto urbano fiorentino, con differenze massime delle portate smaltibili dell’ordine dei 100 mc/s. I volumi esondati nel centro storico rimangono comparabili con quelli del Pai. Nel tratto a valle di Firenze, invece, le differenze diventano piu’ marcate, con un significativo incremento dei volumi esondati. L’analisi svolta porta a una stima del danno, al netto dei beni artistici e culturali, per attivita’ economiche, edifici civili e beni contenuti in quest’ultimi, quantificato per la citta’ di Firenze in quasi 6 miliardi di euro per un evento tipo comparabile all’alluvione del ’66. Per quanto riguarda i beni culturali 179 edifici ricadono in zone a pericolosita’ idraulica e di questi 96 contengono beni esposti a rischio. Questa mappatura e’ funzionale alla filiera del sistema di pre-allerta che scatta in caso di superamento del livello di guardia dell’Arno agli Uffizi. Grazie al protocollo d’intesa del 2010 siglato dall’ Autorita’ di bacino con Prefettura e Mibac, ogni edificio e’ stato infatti classificato con schede di dettaglio ai fini della messa in sicurezza dei beni culturali in esso presenti.

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