“Ma quale allarmismo d’Egitto, prevenire è meglio che piangere dopo”, sbotta oggi il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, a chi lo sta accusando di essere stato troppo precipitoso negli ultimi giorni nell’affrontare l’emergenza meteo. Il sindaco, che fra l’altro aveva già allertato le squadre anti-neve anche se i fiocchi non si sono visti, fin dalle prime ore del mattino in questi giorni si à recato con i suoi collaboratori ai lidi per verificare di persona lo stato delle erosioni e ha vietato l’accesso a moli e dighe. Ricordando la recente ‘lezione’ del capo della Protezione civile Franco Gabrielli agli studenti di un liceo di Ravenna, il sindaco respinge le critiche: “Le previsioni meteo dei giorni scorsi parlavano di una bufera di vento inusuale per le nostre zone e l’allerta della Protezione Civile era quella massima. Io ho agito di conseguenza”. Ecco la ratio di Matteucci: “Non possiamo piangere i morti della Sardegna e poi stare con le mani in mano. L’accusa di essere un piazzista non mi fa né caldo ne’ freddo. Mi meraviglia un po’ l’eco che trovano queste accuse ridicole, ma anche a questo sono abituato. Ma quale allarmismo! Parlate con Maurizio Rustignoli (presidente della coop balneare, ndr): chiedete a lui se il mio allarme era esagerato. Abbiamo rafforzato qualche barriera a difesa dei nostri nove lidi, abbiamo fatto tre comunicati e io sono andato a vedere di persona la situazione”. Comunque sia chiaro, conclude il sindaco: “La responsabilità è la mia e dunque anche il potere di decidere. Anche nel caso di forti nevicate e di temperature rigide io seguo il principio di precauzione: in caso di necessità, anche per ridurre la circolazione, chiusura delle scuole e riapertura solo dopo accurati controlli sulla loro agibilità, spalaneve e spargisale. E poi informazione massiccia, capillare e tempestiva.”