L’Onu conferma le stime catastrofiche del tifone che ha colpito le Filippine: John Ging, direttore operativo dell’ufficio Coordinamento affari umanitari (Ocha), stima che i morti siano oltre 10mila. “Dobbiamo aspettarci il peggio” sul bilancio finale, ha detto, spiegando che 660 mila persone hanno lasciato le proprie case. L’Onu ha gia’ stanziato 25 milioni di dollari e il capo delle operazioni umanitarie, Valerie Amos, potrebbe lanciare un appello per raccogliere altre centinaia di milioni di dollari. “Le autorità locali stimano che più di 10.000 persone sono rimaste uccise in una sola città“, ha spiegato la responsabile dell’Onu per le operazioni speciali, Valerie Amos, facendo riferimento a Tacloban. In un primo momento l’Onu aveva espresso il timore che le vittime potessero essere, complessivamente, più di 10.000.
DICHIARATO LO STATO DI CALAMITA’ NAZIONALE – Il presidente delle Filippine, Benigno Aquino, ha dichiarato lo stato di calamita’ nazionale per accelerare le operazioni di soccorso per le vittime del tifone Haiyan. In una dichiarazione, Aquino ha riferito che le due province interessate, Leyte e Samar, hanno subito enormi distruzioni e perdite di vite umane. Si stima che i morti siano al momento diecimila, ma centinaia di migliaia di persone sono state sfollate dopo i forti venti e le inondazioni che hanno distrutto le loro case. Danni a strade e aeroporti hanno ritardato la consegna degli aiuti umanitari. Nel complesso, piu’ di nove milioni di persone sono state colpite. Il capo della Croce Rossa delle Filippine, Richard Gordon, ha descritto la situazione come una “bolgia assoluta”. A Tacloban, la citta’ piu’ colpita, i soldati sono scesi in strada per distribuire cibo e acqua e l’esercito statunitense ha inviato marines.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si e’ dichiarato “profondamente addolorato per la perdita di vite umane e per gli ingenti danni”. E cresce la paura per gli italiani nel paese. “Le persone che ci sono state segnalate o di cui ci sono state richieste notizie e che non siamo ancora riusciti a contattare, sono poche unita’, forse una dozzina”, ha commentato l’ambasciatore italiano a Manila, Massimo Roscigno, intervenuto ad Effetto Giorno, su Radio 24. “Speriamo che si tratti solo di un problema di comunicazione, perche’ in un gran numero di casi siamo riusciti a entrare in contatto o a sapere che erano in buone condizioni. In alcuni casi abbiamo provato a contattare alcune persone che ci erano state segnalate o che ci risultavano residenti in alcune zone e non siamo riusciti perche’ le comunicazioni sono completamente interrotte”. E la comunita’ internazionale inizia a muoversi in soccorso del paese.
L’Australia dara’ 9 mln di dollari in aiuti umanitari, la Nuova Zelanda si e’ impegnato per piu’ di 1 milione. La Commissione europea ha annunciato l’erogazione di una prima tranche di aiuti umanitari Ue pari a 3 milioni di euro per i bisogni umanitari piu’ immediati. “Siamo profondamente scioccati per la devastazione causata dal ciclone tropicale Haiyan. La priorita’ adesso e’ ripristinare l’accesso alle zone geografiche isolate colpite dal ciclone, fornire gli aiuti umanitari urgenti di cui necessitano le centinaia di migliaia di persone rimaste senza un tetto e garantire che ricevano acqua potabile, forniture alimentari di emergenza e un ricovero”, ha dichiarato la commissaria Georgieva. Il Commissario europeo per lo sviluppo e l’aiuto umanitario, Andris Piebalgs, nel corso di una visita nelle Filippine programmata prima del tifone Haiyan, ha convocato una riunione di emergenza degli ambasciatori Ue a Manila e ha dichiarato: “Siamo determinati a fare in modo che l’assistenza Ue raggiunga le persone piu’ vulnerabili al piu’ presto”. Il presidente della Commissione, Manuel Barroso, ha inviato un messaggio di condoglianze al presidente e al popolo delle Filippine.