Dopo gli scampoli dell’estate tardiva di ottobre ed inizio novembre, dopo la “sfuriata” fredda di fine novembre e, soprattutto, dopo la tenace resistenza del Super Anticiclone del mese corrente, è giunto il momento di pensare al prossimo “obiettivo”.
A scala europea, purtroppo, i modelli “ricalcano” ancora la configurazione barica, se non altro nella fase embrionale, simile a quella che consentì la genesi del devastante ciclone Lothar nel 1999: il nuovo, profondo, vortice ciclonico (ben 950 hPa!), centrato ad ovest della Scozia, nel suo movimento verso la penisola Scandinava “minaccia” tempesta, dalla giornata di lunedì 23 dicembre, in particolar modo sulle Isole Britanniche, Francia, Paesi Bassi e Germania settentrionale.
Alle nostre latitudini, invece, siamo alle prese con la tanto attesa Perturbazione n.1 del mese di dicembre che, da stamani, determina le prime precipitazioni sulle regioni Nord-Occidentali, fenomeni che si intensificheranno nelle prossime ore provocando abbondanti nevicate tra stasera e domani, fino a bassa quota, in tutto il Nord-Ovest.
Volendo, invece, puntare l’obiettivo verso “scadenze” leggermente più “mature” si può ben dire, con un certo margine di sicurezza, che ormai il Santo Natale è praticamente compromesso dal punto di vista meteorologico, se non altro per una buona metà del Paese, a causa del sopraggiungere della Perturbazione n.2 del mese di dicembre.
Abbiamo già ampiamente discusso circa lo stato attuale di forma del Vortice Polare il quale, nel corso dei prossimi giorni, nel suo graduale movimento verso est/nord-est potrebbe addirittura indurre il sonnacchioso Anticiclone sub-tropicale a “stiracchiarsi” leggermente favorendo, così, una maggiore ondulazione del Jet Stream. Ci si potrà attendere, quindi, una maggiore ingerenza di aria più fredda nord-Atlantica la quale, su gran parte dell’Italia, favorirà il ritorno a condizioni climatiche più consone al periodo.
Ciò che potrebbe divenire interessante, invece, è la configurazione barica “disegnata” dal modello matematico GFS nel corso degli ultimi aggiornamenti.
Con le dovute cautele, in quanto sussistono ancora delle incertezze sull’effettiva efficacia dirompente della depressione Nord-Atlantica alle nostre latitudini, è bene soffermarsi sull’ultima corsa deterministica del modello americano: evoluzione molto dinamica e decisamente più fredda a causa dell’approfondimento di una depressione in prossimità del Mar Ligure la quale, tra le giornate di S.Stefano e di venerdì 27 dicembre, potrebbe muoversi in direzione est/sud-est favorendo, così, condizioni di maltempo su tutta la Penisola, venti forti ed un corposo calo termico. La medesima traiettoria sembra voglia intraprendere il successivo affondo perturbato che, ahinoi, potrebbe influenzare le condizioni meteorologiche del Capodanno.
Insomma, volendo prendere per buone le emissioni americane, la stagione invernale potrebbe decidere di riconquistare “spazi” che, giustamente, le competono ed impersonare un ruolo da protagonista per i mesi di gennaio e febbraio 2014.