Da giovedi’ scorso in Svizzera sono cadute sette valanghe che hanno provocato altrettanti morti. Solo fra domenica e lunedi’ sono avvenuti ben cinque incidenti, secondo l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF). Un tale numero in cosi’ breve tempo e’ del tutto inusale ma viene attribuito dagli esperti alle particolari condizioni meteo di questa stagione. Secondo Ueli Mosimann, esperto di sicurezza del Club alpino svizzero (CAS/SAC), oltre alla frequenza, e’ piuttosto anomala anche la distribuzione degli incidenti su di una vasta aerea: tre vittime in Vallese, una sopra Bex (VD), una a Realp (UR) e due nei Grigioni. “Il motivo di questa aggregazione di avvenimenti e’ l’assetto sfavorevole della coltre nevosa”, ha spiegato Mosimann: dopo le prime nevicate dell’inizio di dicembre c’e’ stato un lungo periodo di bel tempo, e in queste condizioni la struttura cristallina della neve si e’ trasformata diventando a grana grossa, simile a quella dello zucchero. Su questo strato, fra Natale e Santo Stefano, e’ caduta neve fresca in abbondanza, che pero’ si e’ saldata male con la parte sottostante. “E’ quindi particolarmente alto il rischio che si stacchi un banco di neve o una slavina”, ha aggiunto l’esperto del CAS. Inoltre non si puo’ vedere lo strato problematico sotto la neve fresca. E tutto cio’ avviene in un periodo festivo dove e’ maggiore il numero degli sciatori. Secondo l’SLF, negli ultimi vent’anni in media 22 persone hanno perso la vita ogni anno travolte da slavine. Nell’inverno 2012/2013 sono stati registrati 135 incidenti che hanno coinvolto in totale 212 persone: 44 sono rimaste ferite e 21 hanno perso la vita. Oggi l’SLF segnala un rischio di valanghe “marcato” (livello 3 sulla scala di 5) in Vallese, nelle Alpi vodesi, nella zona del San Gottardo e in vaste aree dei Grigioni. E un miglioramento della situazione non e’ in vista, aggiunge l’Istituto.