L’ex capo climatologo della Nasa James Hansen ha lanciato oggi un appello per arrestare il riscaldamento globale del pianeta, sottolineando la necessità di individuare nuove soluzioni e denunciando come troppo pericoloso l’obiettivo accettato oggi di limitare a due gradi l’aumento della temperatura globale.
In un intervento pubblicato sulla rivista scientifica americana PLOS ONE, insieme a Jeffrey Sachs, Hansen ha evidenziato i pericoli posti dai cambiamenti climatici e il devastante impatto che hanno già avuto sull’ambiente. “Un riscaldamento di due gradi sarebbe troppo vicino al margine di pericolo”, ha aggiunto, facendo riferimento all’accordo del 2009 di Copenhagen, che prevede riduzioni delle emissioni a effetto serra per limitare a due gradi l’aumento della temperatura terrestre.
Pur avendo registrato finora solo un aumento di meno di un grado, denuncia lo scienziato, il ghiaccio artico si sta già sciogliendo a un ritmo più veloce di quanto previsto, gli oceani si stanno acidificando e le ondate di calore e di siccità si stanno intensificando. Questi fenomeni “implicano che la società deve rivedere quello che rappresenta un ‘livello di pericolo’ del riscaldamento terrestre”, ha proseguito Hansen, sollecitando iniziative per contenere il riscaldamento agli attuali livelli, pari a quelli registrati durante tutto l’Olocene, iniziato dopo la fine della piccola era glaciale e che corrisponde alla nascita della civiltà umana.
Per far questo, Hansen ha quindi invitato i leader mondiali e la comunità scientifica ad affrontare questa sfida, proponendo soluzioni e azioni per ristabilire l’equilibrio energetico del pianeta, tra cui lo sviluppo di energie alternative, la riforestazione, la lotta contro l’acidificazione degli oceani e strategie di adattamento per ripristinare gli ecosistemi danneggiati.