Come previsto molti paesi dell’Europa centro-settentrionale in queste ore sono alle prese con il passaggio di una intensa tempesta di vento, proveniente dalle alte latitudini dell’Atlantico settentrionale. All’origine di queste bufere di vento c’è un profondo ciclone extratropicale, sfornato dall’Atlantico, che si sta rapidamente spostato verso le coste della Norvegia meridionale, scorrendo lungo il margine più settentrionale del robusto promontorio anticiclonico delle Azzorre, che mantiene il proprio baricentro principale, con massimi barici al suolo sopra i 1036 hpa, nel tratto di oceano a sud-ovest dell’Irlanda. Il passaggio cosi ravvicinato del ciclone extratropicale, in fase di maturazione e ulteriore approfondimento sotto i 970 hpa, ai massimi barici dell’anticiclone oceanico, posizionati a sud-ovest dell’Irlanda, ha innescato un profondissimo “gradiente barico orizzontale” (sensibile infittimento delle isobare) che dalla Scozia e dall’est dell’Inghilterra si sta distendendo a tutto il mar del Nord, fin verso la Danimarca e l’Olanda, il nord della Germania e della Polonia. Questo forte “gradiente barico orizzontale”, che s’inasprirà ulteriormente lungo il lato meridione e occidentale della profonda circolazione depressionaria, nelle scorse ore ha attivato forti venti di tempesta, generalmente da O-SO e Ovest, che hanno letteralmente spazzato le coste settentrionali della Scozia e i rilievi interni.
In particolare sulle Highlands scozzesi, dove nella fase clou delle bufere sono state misurate raffiche davvero violente, che hanno toccato picchi di ben 170-180 km/h. Si tratta di venti paragonabili, per intensità, a un uragano di 2^ e 3^ categoria sulla scala Saffir-Simpson. Anche a bassa quote e persino lungo le coste occidentali, specie sull’arcipelago delle isole Ebridi, molto ben esposto alle grandi sfuriate atlantiche da O-SO, i venti sono stati fortissimi, con punte di raffica sino a 120-130 km/h nei settori costieri maggiormente esposti alle “Westerlies” che spirano dall’Atlantico. Fra l’isola di Lewis e l’isola di Uist, ad ovest della Scozia, le raffiche hanno raggiunto i 137 km/h. Ora, come da previsione, dopo aver spazzato la Scozia e il nord dell’Inghilterra, le tempeste di vento, seguendo la veloce traslazione verso levante del profondo ciclone extratropicale, si sono propagate in tutto il mar del Nord, sferzandolo con fortissimi venti occidentali, generalmente da O-SO e Ovest, tendenti a ruotare più da O-NO e da NO nel corso della serata, non appena il fronte freddo annesso alla depressione si spingerà verso la Danimarca, le coste olandesi e il nord della Germania, dando luogo a rovesci di pioggia mista a neve e probabili gragnolate fino al livello del mare.
La presenza a sud-ovest del robusto promontorio anticiclonico oceanico, con massimi di oltre i 1036 hpa a sud-ovest dell’Irlanda, sta continuando a mantenere attivo un forte “gradiente barico orizzontale” sul bordo più meridionale della profonda circolazione depressionaria che genera vere e proprie bufere, prevalentemente da Ovest e O-NO lungo il mar del Nord, con raffiche di vento che arrivano a superare la soglia dei 130-140 km/h. In queste ore, in molte piattaforme petrolifere presenti sul mar del Nord, si stanno registrando raffiche di vento davvero violente, che arrivano a superare i 120-130 km/h. La piattaforma “A12-cpp”, nel mezzo del mar del Nord, ha archiviato in giornata una massima raffica di 135 km/h da SO, mentre un picco di 137 km/h da NO è stato raggiunto dalla piattaforma “Gullfax”, posizionata a largo della costa meridionale norvegese, dove peraltro si sono verificate delle deboli nevicate con temperature di +2°C +1°C. Ma dalle prossime ore i fortissimi venti da O-NO e NO, che fanno seguito al fronte freddo in spostamento verso la Danimarca, il nord della Germania e la Polonia nord-occidentale, spazzeranno l’Olanda e la Danimarca, con picchi ad oltre i 100-120 km/h. Raffiche fino a 130-140 km/h si potranno registrare sulle varie piattaforme presenti sul mar del Nord, davanti l’Olanda e le coste della Danimarca occidentale, dove al vento di “gradiente” si sovrapporrà pure il famigerato “vento Isallobarico”, data l’elevata velocità di spostamento della profonda circolazione depressionaria verso la Svezia meridionale.
La componente “Isallobarica” del vento renderà le tempeste ancora più impetuose, creando forti bufere che si spingeranno verso la Danimarca e l’Olanda settentrionale. Oltre ai venti molto forti il vasto blocco di aria molto fredda, d’estrazione artico marittima (quindi molto gelida in quota), in discesa dal mare di Groenlandia e ben definito dalle moviole satellitari da una nuvolosità puntiforme (nubi convettive del tipo cumuli e cumulonembi), tipica all’interno delle irruzioni fredde di genesi marittima, nelle prossime ore raggiungerà l’Olanda, la Germania settentrionale e la Danimarca, determinando un intenso “gradiente termico verticale” (vista la presenza di un nocciolo di aria gelida nella media troposfera)che produrrà moti convettivi e nubi cumuliformi capaci di dare la stura a rovesci di neve granulare, grandinate di piccola taglia e graupel, con temperature di appena +3°C +4°C. Nel corso della serata, durante il passaggio dei forti venti da O-NO e NO, non sono da escludere delle brevi fioccate pure su città come Copenhagen, dove al momento piove con +4°C e pressione scesa a 969 hpa, e Amburgo. Da notare pure il tracollo dei valori barici, fra sud della Norvegia e Danimarca settentrionale, dove i barometri sono prossimi ai 965-960 hpa a causa del passaggio cosi ravvicinato del profondo minimo barico al suolo.
Le tempeste da NO e O-NO che spazzeranno l’intero mar del Nord, dopo aver aggirato le coste meridionali norvegesi, investendo in pieno la Danimarca e la Svezia meridionale, dalla serata di domani si propagheranno molta rapidamente sul mar Baltico, con una componente decisamente più occidentale, fra O-SO e Ovest, che tenderà a ruotare da O-NO e NO dalla nottata successiva, insistendo fino alla giornata di venerdì, con raffiche che supereranno i 70 km/h, localmente anche più di 80 km/h, nel tratto di mare che separa Danimarca orientale e Svezia meridionale. In alcuni tratti costieri si supereranno i 90-100 km/h nelle raffiche più intense. L’ampio “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento) in mare aperto, esteso per centinaia di miglia dall’Atlantico settentrionale fino alle coste di Olanda e Danimarca occidentale, permetterà ai forti venti settentrionali, da NO e N-NO, che dall’Atlantico settentrionale spirano verso il mar del Nord, di creare grosse ondate, alte fino anche 7-8 metri in mare aperto, ma con “Run-Up” capaci di superare altezze di 9-10 metri in mare aperto.
Queste grandi ondate di “mare vivo” nel corso della giornata di domani si muoveranno sul mar del Nord, originando delle mareggiate davvero molto potenti che andranno ad abbattersi con grande impeto sulle coste olandesi e della Danimarca occidentale. Qui le possenti ondate, provenienti da NO, rompendosi con grande impeto sui bassi fondali sabbiosi potranno originare delle locali inondazioni nei tratti costieri pianeggianti maggiormente esposti, creando dei danni alle infrastrutture marittime presenti fra il nord dell’Olanda e la Danimarca. Da venerdì, con la migrazione della profonda circolazione depressionaria verso la Svezia meridionale e il mar Baltico, la forte ventilazione da O-NO e NO che la segue (nel settore post-frontale), dopo aver attraversato la Danimarca e la Svezia meridionale, agiterà velocemente anche il mar Baltico, creando onde di 3-4 metri che in giornata si abbatteranno sulle coste di Lituania e Lettonia, dove si attiveranno delle mareggiate piuttosto consistenti, creando molte difficoltà alla navigazione marittima che subirà interruzioni.