L’Enac con una nota interviene in merito “ai disagi ai passeggeri determinati dall’eruzione dell’Etna e dalla conseguente chiusura dello spazio aereo sulla Sicilia orientale e dell’Aeroporto di Catania per la presenza di cenere vulcanica”, ricordando che “la situazione e’ stata oggetto di continuo monitoraggio da parte dell’Unita’ di Crisi dello scalo di cui fanno parte tutte le istituzioni e i soggetti presenti in aeroporto”. “La situazione del dirottamento dei voli dallo scalo di Catania verso l’aeroporto alternato di Palermo – prosegue la nota -, e’ risultata complessa per la concomitanza di uno sciopero di alcune organizzazioni sindacali dello scalo di Palermo, proclamato secondo la normativa vigente per la giornata di lunedi’ 16 dicembre e successivamente revocato nella serata di domenica 15 dicembre, proprio per far fronte all’emergenza che si stava verificando sulla Sicilia orientale e che ha comportato l’utilizzo dello scalo palermitano Falcone Borsellino per una parte dell’operativo previsto da e per Catania. Le informazioni sono state fornite agli utenti in maniera continuativa dalle societa’ di gestione degli aeroporti coinvolti e dalle compagnie aeree che hanno dovuto riprogrammare il proprio operativo, riproteggere i passeggeri per i voli cancellati e organizzare il trasferimento da uno scalo all’altro. Per ottimizzare ulteriormente le comunicazioni in caso di eventi improvvisi e imprevedibili come l’eruzione vulcanica con relativa emissione di cenere, l’Enac – conclude la nota – organizzera’ a breve un incontro con i vertici delle societa’ di gestione di Catania e Comiso, rispettivamente Sac e Soaco. In particolare, si verificheranno le procedure affinche’ i due gestori forniscano informazioni complete e tempestive ai passeggeri che vedono i propri voli riprogrammati e cancellati a causa della presenza di cenere vulcanica”.