Le campagne animaliste condotte per anni anche in Italia ”hanno sicuramente contribuito a sensibilizzare i cittadini sui temi dello sfruttamento degli animali e della loro salvaguardia sotto diversi punti di vista. In particolare il tema della produzione e dell’utilizzo delle pellicce, e quindi dell’allevamento di animali a questo scopo, trova presso gli italiani un’opposizione quasi plebiscitaria”. Lo sottolinea l’Eurispes citando i dati del Rapporto Italia 2011 dai quali emerge che 8 italiani su 10 (83%) sono contrari all’uso delle pellicce. ”Eppure -si legge in una nota- sul nostro territorio rimangono aperti ancora diversi allevamenti di animali da pelliccia. Proprio per questo motivo, questo week-end (7-8 dicembre), una delle associazioni animaliste tra le piu’ attive nel nostro Paese, la Lav, torna nelle piazze italiane per chiedere il divieto di allevamento di animali perla produzione di pellicce. Un’iniziativa che ha raccolto adesioni importanti che arrivano anche da personaggi famosi italiani e non, e che ha visto in questi ultimi anni l’impegno anche di numerosi rappresentanti delle nostre Istituzioni, in prima fila la parlamentare Michela Brambilla”. ”Da dove nasce questa particolare sensibilita’ degli italiani verso gli animali? Dalle piu’ recenti indagini dell’Eurispes (2013) emerge che in oltre la meta’ delle nostre case e’ presente uno o piu’ animali d’affezione (55,3%). Fanno compagnia agli anziani, allietano la vita degli adulti e giocano felicemente con i bambini: gli animali domestici ormai sempre piu’ spesso sono considerati come ‘qualcuno di famiglia’. Non stupisce quindi che oltre all’uso degli animali per le pellicce siano oggi in moltissimi a condannare in maniera decisa anche la vivisezione – 87,3% dei contrari nel 2013 (86,3% nel 2012) – dimostrando cosi’ una maggiore sensibilita’ verso il rispetto degli animali, piuttosto che verso la ricerca spasmodica di eventuali successi o progressi in campo medico, ma legati alla sperimentazione dolorosa su questi esseri viventi”.