Scatta l’allerta ciclone tropicale anche sull’oceano Indiano orientale, a largo delle coste orientali del Madagascar, dove è nato il ciclone “Bejisa”. La tempesta, che proprio in queste ore, nell’ultima serata del 2013 si prepara a transitare a largo della costa nord-orientale dell’isola-stato del Madagascar, a debita distanza dalle coste malgasce, rischia già da domani, giorno di Capodanno, di intensificarsi in modo brusco, trasformandosi in un insidioso ciclone tropicale di 3^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti fino a 180-190 km/h attorno il nucleo centrale, che punta dritto verso l’isola di Rèunion e Mauritius. Quello che si teme è un passaggio molto ravvicinato, nella nottata fra giovedì 2 e venerdì 3 Gennaio, quando il nucleo centrale di “Bejisa”, con il suo “gradiente barico orizzontale” molto ristretto ed esplosivo, transiterà a meno di 100-80 km da Rèunion, spingendo su questa forti venti di tempesta che accompagneranno la caduta di forti rovesci di pioggia, con elevati indici di rain/rate. Al momento, osservando le ultime moviole satellitare, “Bejisa” sta cominciando a rafforzarsi, con una sensibile intensificazione dell’attività convettiva attorno il nucleo centrale della tempesta.
Ma lo scoppio dell’attività convettiva, con l’attivazione del conseguente processo di “autoalimentazione” che renderà il ciclone sempre più forte, inizierà ad entrare di scena nelle prossime ore, quando la tempesta, muovendosi verso sud, comincerà a scorrere sopra un tratto di mare molto caldo, ad est del Madagascar, capace di fornire un ingente quantitativo di calore latente che oltre a potenziare l’attività convettiva, agevolerà un ulteriore ingrossamento delle bande nuvolose spiraliformi, quelle che apportano le violente precipitazioni, di carattere torrenziale. “Bejisa” fino al pomeriggio di domani continuerà ad approfondirsi, visto che transiterà sopra acque superficiali molto calde, con valori prossimi ai +29.5°C +30°C, in un’area caratterizzata da un debole “Wind Shear” in quota. Inoltre, le immagini a vapore acqueo sopra l’oceano Indiano meridionale mostrano la presenza di aria tropicale marittima molto umida, fino ai medi e bassi strati, ad est del Madagascar. Tantissimo vapore acqueo che si preparerà ad essere risucchiato all’interno della profonda circolazione depressionaria, potenziandola ulteriormente e favorendo lo sviluppo di imponenti nubi torreggianti, attorno il nucleo centrale di “Bejisa”, alte anche più di 14-15 km (quindi con temperature molto basse nella parte sommitale di queste nubi), che saranno in grado di dare luogo a fortissimi rovesci di pioggia e ad autentici diluvi nello specchio di mare antistante la costa orientale del Madagascar.
Questi elementi rischiano di trasformare “Bejisa” in un pericoloso ciclone tropicale di 3^ categoria che entro domani rischia di apportare abbondantissime precipitazioni e venti di tempesta sull’isola di Rèunion, ed in misura minore su Mauritius, che verrà interessata dal margine orientale del ciclone, dove saranno attivi i forti venti da Nord e N-NO. Già dal pomeriggio di domani, fra Mauritius e Rèunion, i venti da E-SE ed Est cominceranno ad intensificarsi gradualmente, fino a divenire burrascosi dalla nottata successiva, man mano che il bordo meridionale di “Bejisa” comincia a spingersi verso sud. Ma il grosso del peggioramento si concretizzerà nella mattinata di giovedì 2 Gennaio , quando l’isola di Rèunion comincerà ad essere invasa dalle bande nuvolose spiraliformi presenti sul lato più meridionale del ciclone, dove saranno attivi venti molto forti da Est e E-NE che spireranno con raffiche capaci di superare la soglia dei 100-120 km/h, specie lungo la costa orientale, maggiormente aperta ai venti dai quadranti orientali. Ma “Bejisa” solo nella nottata fra giovedì 2 e venerdì 3 Gennaio effettuerà il suo passaggio ravvicinato sull’isola di Rèunion, con il suo nucleo centrale che traslerà a meno di 80-70 km. I massimi danni si potranno verificare se l’occhio di “Bejisa” passerà a meno di 50 km. In questo caso Rèunion rischia di essere spazzata dai venti ciclonici più violenti, che si annidano proprio attorno l’occhio centrale della tempesta, dove si localizzano i massimi del “gradiente barico orizzontale”, molto ristretto, e per questo potenzialmente esplosivo (come in ogni ciclone tropicale). Se il ciclone manterrà la 3^ categoria della Saffir-Simpson è altamente probabile che Rèunion possa essere sferzata, nella notte fra giovedì e venerdì, da venti molto forti, che potranno raggiungere l’intensità di un uragano della 1^ o 2^ categoria, quindi potenzialmente dannosi e capaci di sradicare alberi e linee elettriche. Sulle coste orientali e settentrionali dell’isola s’innescheranno forti mareggiate che invaderanno le spiagge, con ondate alte anche più di 6-7 metri.
Se l’occhio di “Bejisa” transiterà a una distanza superiore ai 50 km difficilmente Rèunion vedrà venti violenti, oltre forza 12 della scala Beaufort, capaci di arrecare danni. Ma anche se verrà risparmiata dai venti più violenti Rèunion, cosi come l’isola di Mauritius più ad est, dovrà prepararsi a ricevere precipitazioni molto abbondanti nei primi tre giorni del 2014, con rovesci di pioggia a tratti molto violenti, in grado da causare allagamenti nelle varie città e località dell’isola. Dopo aver colpito Rèunion e Mauritius la tempesta s’insinuerà lungo il bordo nord-occidentale dell’anticiclone dinamico delle isole Mascarene, iniziando la sua parabola discendente verso l’oceano Indiano meridionale, sopra acque sempre più fredde e su aree caratterizzate da elevati valori di “Wind Shear” che andranno a dissipare il ciclone tropicale in una più modesta depressione tropicale, pronta ad essere intercettata dalle “Westerlies” australi, che scorrono sotto i 30° di latitudine sud.