Peggiora la qualita’ di vita, puo’ nascondere altre patologie e spesso e’ sottovalutata e sottotrattata. E’ l’anemia, un nemico silenzioso che nel mondo colpisce 1,62mld, il 24,8% della popolazione mondiale. E’ per sensibilizzare pazienti e ”addetti ai lavori” che nasce ”Anemia Alliance”, associazione non profit e piattaforma indipendente che ha come scopo principale quello di ”promuovere la conoscenza dell’anemia tra gli operatori sanitari e non solo, al fine di prevenirla, curarla e gestire le relative complicanze e disabilita”’. Presentata oggi a Roma a margine del congresso della Societa’ Italiana di Cardiologia, l’Alliance intende anche ”avviare programmi educazionali e di comunicazione oltre che sostenere studi clinici epidemiologici e di costo-efficacia correlati alla malattia”. Gia’, perche’ l’anemia e’ anche un costo. Lo ha spiegato Robin Foa’, Direttore dell’Istituto di Ematologia della Sapienza, past-President della Societa’ Europea di Ematologia (EHA) e presidente della neo costituita associazione: ”Un costo diretto, perche’ puo’ allungare i tempi dell’ospedalizzazione, ma anche indiretto, causando, ad esempio, assenteismo sul lavoro. I pazienti anemici – spiega – soffrono spesso di stanchezza, mancanza di concentrazione, maggior predisposizione alle infenzioni e hanno una scarsa qualita’ di vita. Cio’ si ripercuote negativamente sulla produttivita’ e capacita’ lavorativa”. Non si tratta ”solo di un importante problema clinico – ha detto Lorenzo Mantovani, del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia della Federico II di Napoli – ma anche di un problema organizzativo ed economico. Non e’ possibile oggi stimare i costi dell’anemia in Italia, perche’ non conosciamo le reali dimensioni del problema, essendo una malattia sotto-diagnosticata e mancando dati epidemiologici riferiti alle diverse aree terapeutiche interessate” ”L’anemia – ha spiegato Francesco Fedele, Direttore della Scuola di Specializzazione di Malattie Cardiovascolari all’Universita’ di Roma La Sapienza – altera il metabolismo ossidativo dei muscoli scheletrici e del cuore, aggravando il deficit funzionale”. ”Alla luce delle nuove strategie disponibili stiamo facendo partire due nuovi studi, uno dei quali, promosso dalla SIC – Societa’ Italiana di Cardiologia coinvolge tre centri a Brescia, Roma e Palermo con lo scopo di comparare, nei pazienti con insufficienza cardiaca e anemia sideropenica, l’efficacia delle terapie attuali con il nuovo ferro-carbossimaltosio, formulazione iniettabile che permette la somministrazione di alte dosi di ferro in una o due infusioni endovenose nell’arco di 15 giorni”.
Salute, anemia colpisce 1,6 mld nel mondo: nasce Alliance per combatterla
