Tra Messina e Reggio Calabria la popolazione è ancora provata dalla scossa di terremoto di magnitudo 4.0 che stamattina alle 05:20 ha svegliato circa un milione di persone nell’area dello Stretto: una scossa che ha anche rispolverato quella paura del terremoto che di tanto in tanto si desta in questa zona. Soprattutto a Messina (dov’è stato l’epicentro del sisma, precisamente al porto), in alcuni quartieri, la popolazione è scappata dalle case scendendo in strada. La scossa s’è verificata nello stesso identico orario (le 05:20) del catastrofico terremoto di magnitudo 7.1 che il 28 dicembre 1908 rase al suolo le due città dello Stretto provocando oltre 100.000 vittime.
Siamo, inoltre, proprio a fine dicembre, a pochi giorni dal 105° anniversario di quella tragedia, oggi più che mai sulla bocca di reggini e messinesi. Ma si tratta solo di casualità. Lo Stretto è una delle zone più sismiche dell’intero Mediterraneo, ed è normale che ciclicamente si verificano scosse di questo tipo. Nonostante l’impressione provocata dal fatto che la scossa si sia verificata in piena notte, con un ipocentro abbastanza superficiale e quindi avvertita in modo più intenso nelle zone più vicine al sisma, possiamo dire che questa non è stata una scossa forte e la conferma arriva dal direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Ingv, Alberto Michelini, che ai microfoni di MeteoWeb ha spiegato come “i terremoti non succedono in un orario preciso, è tutto un caso. Il punto vero è che noi ne sappiamo ancora troppo poco su tutto ciò che accade sotto terra, ci piacerebbe saperne molto di più ma la terra è inaccessibile. A differenza dei meteorologi che hanno a disposizione satelliti, stazioni meteo, con osservazioni dirette dei fenomeni, i geofisici (e i sismologi in particolare) ottengono sempre osservazioni dei fenomeni per via indiretta mediante dati registrati alla superficie della Terra da cui interpretare i fenomeni interni alla Terra.
Sulla scossa di questa mattina, Michelini spiega che “non è stata forte, anche se sicuramente è stata risentita nettamente infatti quello che abbiamo visto calcolando le mappe di scuotimento è che la zona in cui è stata avvertita è molto vasta. Essenzialmente, però, viste le intensità massime riportate dal questionario macrosismico, non ci sono valori superiori al 4° grado mercalli, quindi nulla di particolarmente significativo. Il meccanismo, dal punto di vista scientifico, conferma la geo-dinamica della zona e quanto già accaduto nel 1908 nello Stretto: una faglia in un regime tettonico che definiamo tecnicamente “estensionale”. Un calcolo più accurato sulla magnitudo del momento sismico risulta leggermente inferiore alla magnitudo locale, che è stata 4.0: il terremoto, insomma, è stato un po’ più piccolo di quello che si pensava in un primo momento (precisamente magnitudo 3.7)”.
In merito alla sismicità dello Stretto di Messina, l’esperto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia aggiunge: “nello Stretto ci sono stati molti terremoti, non solo quello del 1908, di magnitudo 7.1, ma anche tanti altri. La scossa di oggi non è stata niente rispetto a quanto accaduto nel 1908, stiamo parlando di eventi con un’energia completamente diversa, assolutamente non paragonabili. Purtroppo in questi casi non si può mai pensare di anticipare o prevedere il terremoto, l’unica soluzione è costruire bene e fare prevenzione. Bisogna essere sicuri che la casa in cui si vive, resista alle scosse. Se costruissimo sempre tutto a norma, non ci sarebbero danni. L’Italia è un Paese bellissimo, ma forse i terremoti dovrebbero verificarsi più spesso per far capire che bisogna osservare le norme sismiche, come accade in Giappone dove le scosse sono molto più frequenti e ormai tutti, dai cittadini agli amministratori, hanno capito che l’unica soluzione è costruire rispettando le norme affinchè le abitazioni resistano anche alle scosse più forti“.
Infine Michelini specifica che “questa scossa non ha nulla a che vedere con le eruzioni dell’Etna. Si tratta di fenomeni scollegati, anche se tutto questo è oggetto di studio“.