Save the Children è “seriamente preoccupata per il rischio di epidemia” che potrebbe esplodere nella Repubblica Centrafricana, dove a causa delle continue violenze in corso nel Paese ci sono stati circa 800.000 sfollati.
“Le famiglie continuano a riversarsi nei campi per sfollati interni allestiti nella capitale Bangui, dopo essere scampate agli scontri inter-etnici all`interno e fuori della città”, si legge in una nota.
Save the Children e le organizzazioni umanitarie presenti sul territorio stanno cercando di rispondere ai bisogni sanitari, nutrizionali e di protezione della popolazione, “ma le condizioni di sicurezza sono estremamente instabili e la mancanza di fondi ostacola gli sforzi per i soccorsi”, ha riferito l’organizzazione umanitaria.
Le condizioni nei campi degli sfollati sono “scioccanti”: “migliaia di bambini sono seduti sotto il sole rovente tutto il giorno, senza un riparo e quasi nulla con sui lavarsi. Con il liquame grezzo nei campi e la scarsissima disponibilità di acqua pulita c`è un altissimo rischio di attacco epidemico”, ha precisato Save the Children. “La situazione nei campi sfollati è estremamente preoccupante, soprattutto a Bangui dove ci sono stati violenti combattimenti nell`ultima settimana”, ha dichiarato Tom Godfrey, direttore delle operazioni di Save the Children nella Repubblica Centrafricana. “Il tanfo di liquame è ovunque nell`aria e siamo molto preoccupati del potenziale epidemico. Con decine di migliaia di persone che vivono a stretto contatto in queste condizioni, un`epidemia potrebbe espandersi a macchia d`olio”, ha insistito l’organizzazione. Save the Children è presente nella Repubblica Centrafricana con programmi di salute, nutrizione e protezione dell`infanzia. A Bangui, l`Organizzazione sta allestendo cliniche mobili e spazi a misura di bambino, ed è riuscita a riunificare alle loro famiglie 44 bambini rimasti soli. Il team di Save the Children sta cercando di ampliare la portata dell`intervento, per portare la necessaria assistenza umanitaria ai bambini e alle loro famiglie, prevedendo tra l`altro alla riapertura dei principali ospedali del Paese per rispondere con urgenza ai bisogni della popolazione, e ha stimato un intervento di 15 milioni di dollari.