E’ allarme alluvione al nord/est, in modo particolare tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove tra domani (giovedì 30 gennaio) e domenica 2 febbraio diluvierà senza sosta, con temperature in costante aumento e quota neve in netto rialzo. Come si legge nel bollettino dell’Arpav, già “tra giovedì e venerdì” si verificheranno “precipitazioni estese e frequenti, con accumuli molto abbondanti sulle zone centro-settentrionali (100-150 mm, localmente anche 200). Fino giovedì mattina neve fino a quote collinari, a tratti anche in pianura specie in prossimità dei rilievi ma senza accumuli nevosi al suolo. Poi rialzo del limite della neve. Nevicate molto abbondanti generalmente sopra i 1500 metri sulle Prealpi e i 1200 metri sulle Dolomiti“.
Per sabato 1 è previsto ancora maltempo con “precipitazioni diffuse; non si esclude siano deboli al mattino, per intensificarsi nuovamente al pomeriggio/sera. Temperature in ulteriore lieve rialzo. Limite neve sui 1000/1300 m su Dolomiti, 1200/1500 m Prealpi“, e poi per domenica 2 si prevede “ancora tempo perturbato con precipitazioni diffuse, al più moderate, tendenti ad esaurimento nel corso della giornata“.
Il “pericolo valanghe” sarà “molto forte” (grado 5 in una scala che va da 1 a 5), e riguarda anche i centri abitati.
Complessivamente, oltre i 1.500 metri di quota, potranno cadere fino a due metri di neve fresca, mentre a valle cadrà tantissima pioggia che contribuirà a sciogliere l’abbondante neve già presente al suolo. Sulle Dolomiti è altissimo il rischio di valanghe, blackout e trasporti in tilt a causa della neve, ma il rischio più grande è per le pianure del nord/est, che rischiano di essere inondate, con l’aggravante dei possibili danni provocati da uno scirocco impetuoso che, per giunta, provocherà devastanti mareggiate nelle zone litoranee, di fatto compromettendo anche la capacità dei corsi d’acqua di sfogare in mare la loro piena.