La polvere ha avuto una grande influenza sullo scambio naturale tra periodi freddi e caldi nell’emisfero meridionale. In tutte le ere glaciali negli ultimi milioni di anni le infiltrazioni di polvere erano da 2 a 3 volte superiori che nelle fasi calde della storia climatica. La scoperta e’ di un nuovo studio pubblicato su Science condotto dall’Alfred Wegener Institute che ha esaminato i sedimenti oceanici di un’area precedentemente quasi inesplorata del mare polare del sud raccolti dalla rompighiaccio Polarstern. L’influenza della polvere sui cambiamenti climatici tra le ere glaciali e i periodi caldi e’ stata a lungo ipotizzata dagli scienziati. Tuttavia, fino ad ora non vi erano dati disponibili per l’area del Pacifico, che copre il cinquanta per cento dell’Oceano Meridionale. “Adesso potremo colmare questa lacuna centrale”, ha spiegato Frank Lamy, tra gli autori dell’indagine. “Dai primi dati emerge che l’aumentato input della polvere – ha aggiunto – era un fenomeno che colpiva l’emisfero meridionale durante i periodi freddi. Le nostre indagini dimostrano senza ombra di dubbio che i periodi piu’ freddi nell’emisfero del sud in un periodo di un milione di anni sono coincisi sempre e quasi ovunque con bassi contenuti di anidride carbonica nell’atmosfera e maggiori apporti di polvere dall’aria. La storia climatica della Terra e’, quindi, stata scritta in polvere”.
Ambiente: il clima della Terra è scritto nella polvere
