Migliaia di api in Australia sono state munite di minuscoli sensori in uno studio per cercare di capire cosa stia causando il collasso di colonie attorno al mondo, con particolare attenzione all’impatto dei pesticidi. Circa 5000 api porteranno sul dorso i sensori di 2,5 x 2,5 mm, come zainetti hi-tech, per i prossimi due mesi. Lo studio guidato dall’Ente australiano di ricerca Csiro dalla sua base a Hobart in Tasmania, raccogliera’ dati sui movimenti e sulle abitudini di diverse generazioni di api per gettare luce sulle cause del fenomeno, che causa la rapida perdita di api e ha causato la scomparsa di oltre 10 milioni di alveari attorno al mondo negli ultimi sei anni. I ricercatori hanno richiuso le api in frigoriferi regolati alla temperatura di 5 gradi, che le addormenta. Sotto un microscopio i sensori vengono poi attentamente incollati sul dorso, una procedura che talvolta ne richiede la rasatura, prima di riportarle all’alveare. Vengono studiati in particolare quattro alveari, due forniti di una ‘mangiatoia’ con nettare e polline normali, mentre negli altri due le api sono alimentate con nettare e polline contenenti una piccola quantita’ di pesticida, che si ritiene la causa del collasso delle colonie. Gli scienziati potranno cosi’ studiare l’impatto del pesticida sulla capacita’ delle api di completare i loro compiti e la produzione di miele. Le api sono insetti che operano con routine e qualsiasi deviazione sara’ osservabile. Il responsabile del progetto, Paulo de Souza, ha detto alla radio nazionale Abc che le informazioni forniranno agli agricoltori e ai frutticoltori una maggiore conoscenza delle api. Circa un terzo del cibo mangiato regolarmente dall’uomo richiede pollinazione. I risultati potranno anche portare a interventi governativi su certi tipi di pesticidi. Dal primo dicembre scorso, e’ proibito agli agricoltori nell’Unione Europea di usare tre tipi di pesticidi che si sospetta siano responsabili delle decimazioni dei preziosi insetti.