Finalmente il 2014 ci regala il primo record assoluto di freddo. Dopo una valanga di records assoluti di caldo, ne cadono due di freddo, e per giunta in piena area tropicale, nel cuore dell’arcipelago delle Filippine. I record di freddo assoluti, i primi del 2014, sono stati stabiliti a Puerto Princesa e Ambulong, che nei giorni scorsi hanno stabilito delle temperature minime inferiori ai + 17°C. Parliamo di valori abbondantemente sotto le medie stagionali, e che difficilmente, salvo situazioni eccezionali, si riescono a raggiungere in piena area tropicale. Un freddo insolito che ha costretto le popolazioni locali, abituate a vivere nell’afa del clima tropicale, a fare incetta di abiti più pesanti e magliette a maniche lunghe. Puerto Princesa, facendo registrare una temperatura minima di +17.2°C è riuscita a battere, di oltre un grado, il record anteriore di +18.3°C stabilito fra il 20 e il 21 Gennaio del 1962. Ma ancora più notevole è il record assoluto di freddo archiviato nella stazione di Ambulong che con una minima di ben +14.2°C riesce a stracciare di ben 2 gradi il vecchio record di +16.2°C, del 3 Marzo 1963. Leggermente avvicinati anche i rispettivi record assoluti di freddo di Tuguegarao che sono di +12.2°C, nel Dicembre 1904 e gennaio 1949, Viagn +14.8°C nel Dicembre 1934, Quezon City (Science Gardens) di +14.9°C del 1 Marzo 1963, Cotabato +17.4°C del Gennaio 1912, Casiguran + 14.5°C, Angeles City (Clark ) +15.0°C 10 Gennaio del 1971, Legaspi di +16.7°C e San Jose +16.2°C del Gennaio 1985. Scende a soli +19.9°C Nansha Dao contesa fra Cina, Taiwan e Filippine, una delle isole più calde al mondo, ma i dati sono piuttosto frammentari.
L’eccezionale calo termico, che ha interessato gran parte dell’arcipelago filippino, è stato causato dall’ingresso, dal mar Cinese Meridionale, di una sostenuta, a tratti pure intensa, ventilazione da NE che ha spinto sulle Filippine masse d’aria estremamente secche e fresche, facendo abbassare i termometri e il tasso dell’umidità relativa, tradizionalmente elevato nelle Filippine, isole peraltro circondate dai mari più caldi del pianeta. E’ stata proprio quest’aria molto secca, spinta dai sostenuti venti da NE, affluita sopra l’arcipelago filippino, nei medi e bassi strati, che ha prodotto le condizioni meteo/climatiche ideali per il raggiungimento di temperature minime notturne al di sotto del muro dei +16°C +17°C. Ciò può spiegare un luogo circondato dal mare caldo, come Puerto Princesa, possa aver avuto una notevolissima perdita di calore per irraggiamento, che normalmente è minima, data la forte influenza marittima. Non è l’aria più fresca, quanto la presenza di aria molto secca anche in quota, che in queste situazioni può fare la differenza in piena area tropicale, dove notoriamente i termometri restano costantemente elevati, al di sopra dei +22°C +23°C. Nei climi marittimi tropicali l’igrometria di una massa d’aria conta moltissimo, e spesso da sola può bastare per fare la differenza e agevolare la caduta di importanti record termici.
Raramente, solo in caso di forti rovesci temporaleschi, riescono a scendere sotto i +20°C per un periodo di tempo piuttosto limitato, nella fase clou delle precipitazioni. Bisogna costatare che il flusso d’aria molto secca, continentalizzata sull’entroterra cinese meridionale, ha difatti fatto abbassare gli indici di “dew point” in vaste aree del sud della Cina, contribuendo a rinsecchire l’atmosfera anche lungo le coste che si affacciano sul mar Cinese Meridionale. Certo, nulla a che vedere con le ondate di freddo statiche, in discesa dalla Manciuria o dall’arida regione della Mongolia interna, che per giorni e giorni stagnano sulle aree montuose della Cina meridionale, con estremi tipo +2/-5 o +3/-6 a Guangzhou e nebbia fitta e colonna d’aria stabile nei primi 1.5-2 km di altezza.