Nei giorni scorsi, sul web, se ne sono lette di cotte e di crude circa un’imminente eruzione del Vesuvio: dopo le dichiarazioni “esplosive” dello scienziato giapponese Nakada Setsuya il quale, la scorsa estate, evidenziò il forte incremento di segnali preoccupanti che avrebbero rilevato forti movimenti del magma e che avrebbero fatto ritenere ormai imminente qualcosa di drammatico, pochi giorni fa è stato il turno del giornalista Gianni Lannes.
Sul suo blog, il Lannes avrebbe dato per imminente una devastante eruzione del Vesuvio e quasi due milioni sarebbero potute essere le potenziali vittime. “Inoltre” – prosegue Gianni Lannes – “il Governo non sta muovendo un dito per predisporre seri piani di evacuazione, preferendo tacere in modo criminale alla popolazione il rischio di un evento eruttivo devastante che causerebbe milioni di vittime e metterebbe definitivamente in ginocchio la nostra economia“.
Fortunatamente è intervenuto a smorzare gli inutili allarmismi il Dott. Giuseppe De Natale, Direttore del Osservatorio Vesuviano: “In questi giorni circolano su vari siti web, ed anche tramite Facebook, notizie allarmistiche circa lo stato del Vesuvio. Tali notizie sono assolutamente prive di ogni fondamento: sono un collage di frammenti di notizie datate, spesso distorte, e messe insieme per costruire una pseudo-storia assolutamente inventata. Lo stato del Vesuvio è più o meno costantemente lo stesso dal 1944 (ossia quiescente), ed il vulcano non dà alcun segnale che potrebbe far pensare ad una imminente ripresa di attività eruttiva.”
Ricordiamo che l’Osservatorio Vesuviano è una istituzione pubblica dedicata alla ricerca vulcanologica e geofisica e alla sua applicazione al monitoraggio dei vulcani attivi. Fondato nel 1841 dal re delle due Sicilie Ferdinando II di Borbone, è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo.