“Ci sono forti e concreti indizi che nel sottofondo marino della parte croata dell’Adriatico potrebbero esserci ingenti risorse ancora non scoperte di petrolio e di gas”. Lo ha affermato a Spalato, in Dalmazia, il ministro dell’Economia croato, Ivan Vrdoljak, conversando con i giornalisti sulla nave Seabird Northern Explorer, della societa’ norvegese Spectrum, che dallo scorso settembre, su commissione del governo di Zagabria, e’ impegnata nell’esplorazione delle potenzialita’ di risorse petrolifere sotto l’Adriatico orientale. I dati sulla morfologia sismica del sottofondo marino, raccolti lungo 15 mila chilometri a largo della costa adriatica croata, “indicano l’esistenza di giacimenti di petrolio e di gas”, scoperta che, secondo il ministro croato, ha gia’ suscitato un vivo interessamento di una ventina tra le maggiori corporazioni petrolifere mondiali, alcune delle quali hanno gia’ acquistato dalla ditta norvegese la documentazione finora raccolta. “Numeri piu’ precisi sulle quantita’ delle risorse si sapranno dopo un’analisi dettagliata dei dati e un ulteriore ciclo di esplorazioni”, ha detto Vrdoljak, annunciando che un primo bando sulle concessioni per l’estrazione di gas e petrolio dovrebbe essere pubblicato in aprile. Il governo di Zagabria deve ancora stabilire il prezzo delle concessioni, definire le superfici che saranno offerte e i criteri per la selezione dei possibili concessionari. “Sembra che la Croazia potrebbe essere uno dei pochi Paesi europei che possiedono molte piu’ risorse di gas e petrolio del loro fabbisogno e potrebbe, entro la fine di questo decennio, trovarsi nella posizione di una piccola Norvegia, diventare uno snodo energetico dell’intera regione”, ha osservato il ministro. Piu’ cauto si e’ mostrato il presidente del cda della Spectrum norvegese, Rune Eng, confermando pero’ che i dati finora raccolti “indicano una grande potenzialita’ della parte croata dell’Adriatico”. “E’ ancora troppo presto per parlare delle quantita’ – ha aggiunto – ma l’Adriatico orientale e’ senza dubbio molto attraente per le corporazioni internazionali dato che il mare non e’ molto profondo, fatto che riduce notevolmente il costo delle piattaforme per l’estrazione, in paragone ad altre parti del mondo, come in Africa o in Brasile”.
La Croazia mette gli occhi sull’Adriatico: “cela ingenti risorse di petrolio e gas”
