In questi ultimi giorni, tra ondate di gelo d’oltreoceano ed altro, TV, carta stampata e siti web statunitensi si sono letteralmente scatenati con dichiarazioni sensazionali più o meno veritiere.
Ora, però, pur di non mostrarsi inferiori ai colleghi a stelle e strisce i giornalisti e, purtroppo, alcuni meteReologi (sic!) del Bel Paese si preparano ad annunciare l’arrivo del SUPER GELO anche in sede mediterranea.
E’ troppo facile rendersi conto che diversi telegiornali, siti meteo e quotidiani, oggigiorno, sono improntati al sensazionalismo ed allo scoop. E’ fin troppo evidente la voglia e la necessità di far notizia, di “istigare” i nostri cybernauti al click “feroce”. Questo, diciamo così, giornalismo sensazionalistico estrae dal fatto, dalla notizia, la sua carica emotiva, provocatoria e la esalta. Inoltre, l’imprescindibilità delle “breaking news” e dei continui aggiornamenti (i cosiddetti “running updates”) prolificati da internet e dalle notizie h24 ha accentuato questo nostro vizio di rincorrere voci e notizie non sempre verificabili e, soprattutto, esacerbate nei contenuti. Peggio ancora quando questi sensazionalismi vengono “creati ad arte” da addetti ai lavori che, in realtà, dovrebbero ben sapere come stanno effettivamente le cose e soprattutto avere a portata di mano dati reali ma che, invece, si immedesimano nel ruolo di Weather Man, in pieno stile Americano. E’ sin troppo semplice constatare che, negli ultimi anni, tutte le ondate e/o le presunte ondate di GELO vengono considerate eccezionali, anche in territorio tradizionalmente freddi e nevosi (Siberia, Canada, ecc.ecc.), come può accadere nel mese di gennaio.
Ciò che colpisce, in negativo ovviamente, sono gli aggettivi che vengono utilizzati dai “giornalisti” per descrivere o commentare un’ondata di gelo: talmente fragorosi da far pensare che sia la prima volta nella storia, o quasi, che si verifichi una situazione meteorologica di quel tipo: sui siti web si legge quasi sempre “eccezionale ondata di gelo”, mentre in TV si vedono immagini commentate con frasi del tipo “non si ricordano a memoria d’uomo simili temperature” oppure “è il gelo più intenso degli ultimi 100 anni”.
Sono due le risposte che mi passano, al momento, per la testa: o la nostra memoria è, almeno per ciò che concerne i fenomeni meteorologici, piuttosto limitata oppure la straripante divulgazione scientifica basata sul sensazionalismo è “figlia” dell’ultima generazione (fatte le dovute eccezioni), il cui unico scopo è quello di assicurarsi click e finanziamenti.