Le “Sumatra Squall line”, i pericolosi “groppi temporaleschi” che infestano i mari del sud-est asiatico

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0337-Squall-ApproachesCon il termine di “Sumatra Squall line” si indicano i temibili “groppi temporaleschi” che spesso investono i mari del sud-est asiatico, in particolare quelli al confine fra Malesia e Indonesia, tra Marzo e Novembre. Questi potenti “groppi temporaleschi” (si tratta di vere e proprie linee temporalesche) si sviluppano durante la tarda serata o la nottata sull’isola di Sumatra e sullo stretto di Malacca, una volta formato il fronte temporalesco tende a spostarsi verso est per poi andare ad interessare  l’area di Singapore e la Malesia peninsulare durante la prima mattinata o all’alba. Esse sono spesso caratterizzate da insorgenza improvvisa di forti e turbolenti venti di superficie che spirano con potenti raffiche che precedono una pioggia battente che può durare da 1 a 2 ore. Tali perturbazioni, in determinate situazioni, possono acquistare ulteriore potenza dando origine a fenomeni meteorologi davvero estremi, in grado di provocare vittime e danni ingenti.

Lo sviluppo di una "Sumatra Squall Line" osservato dalle immagini satellitari
Lo sviluppo di una “Sumatra Squall Line” osservato dalle immagini satellitari

Solitamente le “Sumatra Squall line” iniziano a prendere forma sull’entroterra dell’isola di Sumatra durante il pomeriggio, come semplici temporali di calore, che apportano forti scrosci di pioggia e rovesci particolarmente intensi, specie lungo le coste orientali della grande isola indonesiana. I “nuclei temporaleschi” gonfiandosi originano dei “Clusters temporaleschi” che sotto la spinta degli intensi venti occidentali che spirano nella medio-alta troposfera, sopra l’arcipelago indonesiano, tendono a spostarsi verso levante per allontanarsi nello stretto di Malacca in direzione della penisola di Malacca, nel cuore della Malesia. Durante questa fase capita di frequente che le varie “cellule temporalesche termiche” (termoconvenzione) che si originano sopra l’entroterra di Sumatra si uniscano l’una con l’altra costruendo una sorta di imponente “Squall line” o “Linea di groppo” ben delineata da un muro di cumulonembi che a queste latitudini possono raggiungere facilmente i 12-14 chilometri di spessore. In questo caso la “Squall line” una volta sviluppata tende a muoversi verso levante investendo le località della penisola di Malacca o la stessa area di Singapore, dove i temporali possono essere preceduti dall’insorgere di improvvise e potenti raffiche da O-SO che possono agevolmente toccare la soglia degli 80-90 km/h, con punte sui 100 km/h. Il 23 Aprile del 2009 Singapore è stata sferzata da una potente “Sumatra Squall line” che con i suoi venti ad oltre gli 80-90 km/h ha causato molti danni, fra cui l’abbattimento di tanti alberi e il danneggiamento di diverse infrastrutture.

Una "Sumatra Squall Line" osservata dalle immagini radar del Servizio Meteorologico di Singapore
Una “Sumatra Squall Line” osservata dalle immagini radar del Servizio Meteorologico di Singapore

Le “Sumatra Squall line” durante il loro cammino verso est spesso tendono a rinforzarsi e ad espandersi ulteriormente poichè sono costrette a transitare sopra le calde acque superficiali dello Stretto di Malacca e dello specchio di mare antistante Singapore. Qui gli imponenti cumulonembi temporaleschi riescono a risucchiare ingenti quantità di vapore acqueo e calore latente che autoalimentano l’attività convettiva all’interno del fronte temporalesco. Sono proprio gli intensi moti convettivi, in seno alla massa temporalesca, che poi danno vita a questi “Downburst” e potenti raffiche di vento, in genere dai quadranti occidentali. Il fenomeno delle “Sumatra Squall line” è molto frequente, da Marzo a Novembre, lungo le coste oriente di Sumatra, dalla città di Medan in giù, sullo stretto di Malacca, in buona parte della Malesia peninsulare come su Singapore e sulle isole limitrofe, ad est delle coste meridionali di Sumatra.Ma alle volte (non è cosi raro) le temibili “Sumatra Squall line” possono sconfinare ancora più a sud dell’area di Singapore, finendo tra l’isola di Bangka e lo Stretto di Karimata, per abbattersi con grande impeto lungo le coste occidentali del Borneo indonesiano, dove questi fronti temporaleschi si trasformano in autentiche tempeste equatoriali, caratterizzate da piogge torrenziali, lampi, tuoni fragorosi e improvvisi e violenti colpi di vento.

299px-Rainbow1_-_NOAAQuesto capita spesso perchè durante il loro tragitto i “nuclei convettivi” sono costretti a passare sopra le sempre caldissime acque superficiali dello Stretto di Karibata e dei mari limitrofi, comportando una notevole intensificazione del fronte temporalesco che va ad abbattersi sulle coste occidentali del Borneo scaricando veri e propri diluvi monsonici. I marinai che navigano lungo lo Stretto di Malacca indentificano tale fenomeno con il termine di “Sumaterans”. Secondo i pescatori dello Stretto di Malacca l’arrivo di una “Sumaterans” è preannunciato dalla formazione di una nuvola scura e molto bassa (cumulonembi) sopra l’orizzonte occidentale, ossia quello che poggia sulle coste di Sumatra. Dopo che si forma l’imponente nuvola irrompe un grande vento, anche sui 30-40 nodi, che alla fine morirà circa 1 o 2 ore dopo, accompagnato da un forte acquazzone. Purtroppo, in passato, questo fenomeno, manifestandosi improvvisamente, ha causato numerosi naufragi, cagionando  la morte di decine e decine di pescatori e marinai. Ma queste perturbazioni sono molto temute anche dagli stessi capitani di navi e mercantili di piccole e medie dimensioni che attraversano lo Stretto di Malacca o i mari indonesiani e malesi. Nel giro di pochi minuti l’irrompere dei groppi può determinare un improvviso aumento del moto ondoso trasformando uno specchio di mare calmo, dove predominano le cosiddette “calme equatoriali”, in molto mosso o agitato, con la formazione di grandi ondate, alte anche sui 2-3 metri.

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