Meteo didattica: perché è più difficile prevedere il freddo?

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Freddo europa e asiaQuante volte sarà capitato al meteo appassionato di cimentarsi nella “lettura” dei modelli meteo e rimanere deluso dal ritrattamento totale o parziale di un’ondata di freddo? Quante volte si è attesa l’uscita del run modellistico speranzosi che venisse confermato o nella migliore delle ipotesi accentuato il freddo ed invece le termiche si sono rivelate più alte? Ed infine quante volte ci si è resi conto che tutto ciò non avviene o, al più avviene di rado, quando è in arrivo una massa d’aria calda?

Ebbene, non si tratta di considerazioni banali. Effettivamente i modelli entrano maggiormente in crisi nella previsione delle ondate di freddo, rispetto a quelle di calore, principalmente per le differenti caratteristiche termo-igrometriche delle due masse d’aria.

L’aria calda, essendo meno densa, si sviluppa maggiormente in altezza e viaggia a quote troposferiche  medio-alte. L’aria fredda, al contrario, è più densa e pertanto è concentrata negli strati troposferici prossimi al suolo, occupando mediamente i primi 2km/3km di atmosfera, specialmente per quanto riguarda le avvezioni di aria fredda di matrice continentale. Ne consegue che le prime non vengono influenzate dalle  catene montuose, oltrepassandole senza problemi, mentre le seconde, scorrendo a contatto col suolo, devono fare i conti con i vari “disturbi” topografici (Alpi, Appennini etc). Le catene montuose rappresentano una delle principali fonti di errore nei modelli fisico-matematici a causa della difficoltà di esprimere, attraverso i vari algoritmi, i processi fisici nelle masse d’aria costrette a scavalcare un grosso ostacolo orografico. Per ridurre sostanziosamente gli errori e facilitare lo sviluppo degli algoritmi le barriere orografiche vengono smussate nei loro “accidenti” topografici e appiattite, di conseguenza le irruzioni di aria fredda risultano inizialmente più forti di quanto in realtà poi si verifichi. Ciò giustifica i ritrattamenti modellistici che sovente si verificano a poca distanza dall’evento freddo.

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