Un tetto verde è un tetto (piano o inclinato) di un edificio parzialmente o completamente ricoperto di vegetazione. Tre sono le tipologie di tetto verde: a verde estensivo (applicabile per esempio sui capannoni o altri edifici sui quali non è consentito l’accesso); a verde intensivo leggero (per esempio sui terrazzi di abitazioni private, detto anche “giardino pensile”); a verde intensivo pesante ( più adatto alle strutture molto solide e non molto alte; ad esempio sopra garage interrati, con arbusti di grande dimensione o alberi).
Quando si pensa ai giardini pensili nella storia, l’esempio principale è quello relativo a Babilonia: l’imponente corre che si ergeva per collegare la vita terrena dell’uomo con la vita spirituale nei cieli e raggiungere la vicinanza a Dio, è il punto di inizio dei giardini pensili intensivi. I giardini dovevano essere disposti su terrazzamenti, erano formati da vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea; ma la cosa straordinaria era la capacità di riuscire a mantenere sempre verdi le piante, al punto che si suppose che l’intera costruzione doveva essere pensata per far scorrere al proprio interno, attraverso appositi canali, l’acqua per il fabbisogno di piante e per gli ambienti interni. Babilonia e i suoi giardini furono commissionati da Nabucodonosor II per la moglie Aniti. Ma nella storia abbiamo altri esempi di giardini pensili: pensiamo alle tombe risalenti al periodo etrusco. Il terreno asportato per ricavare una tomba sotto terra, era poi utilizzato per coprire la parte superiore con vegetazione.
Oltre agli Etruschi, vi sono esempi nel periodo romano: il mausoleo di Augusto, il mausoleo di Adriano a Roma, la Villa dell’Imperatore Adriano a Tivoli e le ville di Plinio il Giovane. Nel periodo medievale, il giardino pensile si poteva ritrovare nei monasteri e nelle fortezze dei castelli: nel primo caso, era utilizzato dai monaci come orto per coltivare le molte essenze officinali; mentre nel secondo caso era semplicemente un accumulo di terra ricoperta da vegetazione, a ridosso di muri e bastioni, per attutire i colpi d’armi da fuoco e prevenire danni strutturali. I tetti verdi, una tradizione usata nei paesi scandinavi per ridurre le dispersioni termiche ed in quelli nordafricani per mantenere fresche le abitazioni, sono una tendenza che va sempre più affermandosi.
Tra i vantaggi: consentono un risparmio energetico ( il tetto verde serve a isolare meglio un edificio e a proteggerlo dal sole d’estate: in un edificio con un tetto molto esteso, questo risparmio arriva alle diverse centinaia di euro.); proteggono il manto impermeabile dagli sbalzi di temperatura, dall’esposizione ai raggi UV e dai danni meccanici: riducendo i costi di manutenzione e sostituzione, dato che la durata dello strato impermeabilizzante aumenta considerevolmente; riducono la dispersione idrica, dato che l’acqua residua defluisce dal tetto lentamente, evitando di sovraccaricare le reti fognarie esistenti, spesso insufficienti; inoltre migliorano il microclima, rinfrescando e umidificando l’aria circostante per evaporazione dell’acqua; trattengono le polveri e le particelle tossiche, migliorano l’isolamento acustico, creano spazi addizionali e ricreano l’habitat naturale per insetti e uccelli…un’occasione giusta per portare la natura in città!