La rapidita’ del cambiamento climatico minaccia la futura presenza di pesci nella fascia equatoriale, che potrebbero non sopravvivere al riscaldamento degli oceani ed essere cosi’ costretti a spostarsi in acque meno calde. L’allarme arriva da un team internazionale di ricercatori capitanato dal centro studi sulle barriere coralline dell’Australian Research Council. Lo studio ha preso in esame sei specie di pesci diffuse nelle barriere coralline vicino all’equatore. ”Quattro specie stanno gia’ vivendo al limite, o sopra, la temperatura a loro piu’ congeniale”, spiega l’autrice del rapporto Jodie Rummer del centro studi australiano. ”Una specie non potrebbe nemmeno sopravvivere in acque di appena tre gradi piu’ calde rispetto a oggi”. Un aumento delle temperature oceaniche tra i 2 e i 3 gradi e’ quanto gli esperti si attendono entro la fine di questo secolo. I ricercatori hanno misurato l’uso dell’ossigeno – la benzina del metabolismo – da parte dei pesci a diversetemperature, sia a riposo che durante le massime prestazioni. Il risultato e’ che in acque piu’ calde le prestazioni diminuiscono, mettendo a rischio attivita’ fondamentali come la fuga dai predatori, la ricerca di cibo e la riproduzione. La conseguenza attesa sara’ uno spopolamento delle acque equatoriali, perche’ i pesci si sposteranno in cerca di temperature meno elevate. Questo, sottolinea Rummer, ”avra’ un impatto sostanziale sulle popolazioni che dipendono da questi pesci”. Nella zona equatoriale si trovano infatti diversi paesi in via di sviluppo dove la pesca e’ fondamentale alla sussistenza, dall’Indonesia alla Papua Nuova Guinea.