Per il Regno Unito l’inverno 2013/2014 passerà alla storia come uno dei piovosi di sempre dall’inizio delle prime rilevazioni meteorologiche. In particolare nelle regioni dell’Inghilterra meridionale non era mai caduta cosi tanta acqua. I terreni sono talmente zuppi che non riescono neanche più a drenarla, causando le inondazioni che a tutt’oggi sommergono diversi centri abitati e vaste aree rurali. Ad ogni pioggia più intensa l’acqua piovana, invece di essere assorbita dal terreno, continua a stagnare in superficie per giorni e giorni, specie nelle aree maggiormente depresse. Già il mese di Gennaio è passato alla storia come il più piovoso di sempre, dal 1910 ad oggi. Ossia da quando iniziarono le rilevazioni meteo capillari sull’intero territorio britannico. Di fronte all’emergenza di intere comunità isolate da giorni, soprattutto nel Somerset, il governo britannico ha deciso l’invio di esperti e mezzi dell’esercito di Sua Maestà. Secondo il Met Office, il prestigioso ufficio meteorologico britannico, la zona compresa tra il Devon e il Kent ha subito il doppio di precipitazioni medie. In totale sono caduti ben 175 mm, contro i 158 mm del precedente record stabilito nel Gennaio del 1988. Ma non sono solo le piogge.
Al momento la situazione più critica la si riscontra nel sud dell’Inghilterra, attorno la zona agricola del Somerset Levels, che sorge al di sotto del livello del mare. Da almeno otto settimane l’intera zona del Somerset Levels è rimasta interamente sott’acqua, con intere fattorie, case e abitazioni che ormai galleggiano sull’acqua. Molte aree, tra il Somerset, il Devon e il Kent, sono ormai divenute irriconoscibili, tanto da apparire come una distesa di immense risaie. Proprio in quest’area dell’Inghilterra meridionale, nelle ultime settimane, sarebbero caduti oltre 200-220 mm di pioggia, dopo il passaggio di vari sistemi frontali atlantici, costantemente alimentati dalle miti correnti oceaniche provenienti dall’Atlantico sub-tropicale (area delle Azzorre). Si tratta di masse d’aria insolitamente miti, generalmente provenienti dai 30° di latitudine nord, che percorrendo un ampio tratto di Atlantico sono state in grado di acquisire enormi quantità di vapore acqueo che subito dopo sono stati scaricati in piogge battenti e rovesci lungo tutto il territorio d’oltremanica. Difatti, l’abbondante surplus pluviometrico che ha interessato vaste zone dell’Inghilterra meridionale, è stato accompagnato da temperature insolitamente elevate per la stagione invernale, legate proprio a questi continui apporti di aria mite e umida d’estrazione sub-tropicale oceanica.
Le continue tempeste di vento e le annesse mareggiata, che giorno dopo giorno continuano ad erodere le coste di Irlanda, Scozia e Inghilterra, stanno creando enormi disagi e purtroppo danni ingenti nei vari centri abitati ubicati in prossimità della linea di costa. Tutto ciò è strettamente connesso ad un tipo di assetto configurativo, da “AO” e “NAO” positivi, che tende ad intensificare notevolmente il “gradiente barico orizzontale” (notevolissimi divari pressori fra l’Islanda e le isole Azzorre) lungo tutto il medio-alto Atlantico, dove si viene a creare un fitto groviglio di isobare fra la profonda depressione islandese, che domina sull’Atlantico settentrionale, e il promontorio anticiclonico azzorriano, disteso in modo zonale sull’Atlantico centro-settentrionale, con massimi barici al suolo posizionati fra i 30° e i 35° di latitudine nord. Questa fitta contrapposizione barica fra l’alta pressione delle Azzorre e la depressione (semi-permanente) d’Islanda, è all’origine delle frequenti tempeste oceaniche che negli ultimi mesi hanno flagellato le Isole Britanniche, ed in misura minore pure la Spagna, Francia, il Belgio e l’Olanda, con venti a tratti anche violenti, che hanno oltrepassato la soglia dei 140-160 km/h. E nelle prossime settimane c’è poco da stare allegri.
Nuove profonde depressioni, con annessi sistemi frontali, colpiranno le Isole Britanniche, portando forti venti di burrasca e soprattutto piogge molto abbondanti che cadranno su terreni saturi, che non riusciranno ad assorbire tutta quest’acqua. Eventi alluvionali del genere in realtà non sono cosi rari nel Regno Unito. Infatti proprio primavera, quando si realizzano intensi richiami umidi oceanici sud-occidentali (aria tiepida d’estrazione sub-tropicale), attivati da profondi cicloni extratropicali che vanno ad organizzarsi in pieno Atlantico, si possono verificare forti precipitazioni che possono dare origini ad improvvisi “flash floods”. Capita spesso nel Cumberland, contea storica nel nord-ovest dell’Inghilterra, dove gli umidissimi venti da O-SO e da SO, che provengono dalle latitudini sub-tropicali atlantiche (nell’area dove normalmente agisce l’anticiclone delle Azzorre), raggiungono le coste irlandesi e inglesi con un grande carico di umidità. La presenza di rilievi, alti più di 1000 metri nel vicino retroterra, come i monti del Cumberland, costringe le masse d’aria umide a sollevarsi verso l’alto, raffreddandosi e agevolando la formazione di annuvolamenti che danno origine a piogge intense e persistenti (“stau”). Inoltre, più meridionale è l’origine dei flussi pre-frontali che interessano le isole Britanniche, maggiori saranno le probabilità di vedere precipitazioni molto intense e capaci di determinare allagamenti e inondazioni nelle aree maggiormente esposte dal punto di vista orografico (più calda è la massa d‘aria e maggiori quantità di vapore acqueo potrà conservare).