Mentre l’Europa, dopo un anno “senza inverno” comincia a fare i conti con una primavera anticipata, dall’altra parte dell’Atlantico la natura intende fare nuovamente sul serio. Difatti, una nuova intensa e vasta ondata di gelo, proveniente dall’Arcipelago Artico canadese, si sta per versare su Canada e nord degli Stati Uniti, contribuendo a far piombare i termometri sotto il muro dei -20°C -25°C. Questa nuova ondata di gelo artico, partorita dal “lobo” canadese del vortice polare troposferico (che ha sempre mantenuto un ottima forma sul continente nord americano), nei prossimi 4-5 giorni causerà ingenti disagi fra il Canada e il nord degli USA, paralizzando l’intero sistema dei trasporti, rendendo molto difficile l’operatività di molte strade e scali aeroportuali. Entro il prossimo weekend il “lobo” canadese del vortice polare, attualmente posizionato con i propri elementi principali a ridosso dell’isola di Baffin, nel cuore dell’Artico canadese, scivolerà con i propri elementi verso l’Ontario, il Quèbec e l’area dei Grandi Laghi, determinando su queste aree un brusco raffreddamento per l’afflusso di masse d’aria piuttosto gelide, a tutte le quote, di diretta estrazione artica (e non polare, ecco perché si parla di gelo).
L’affondo del cosiddetto “polar vortex”, fino al nord degli States, sarà causato dallo sviluppo di un solido promontorio anticiclonico di blocco tra il Pacifico nord-orientale e la West Coast nord-americana. Questo potente anticiclone di blocco, oltre a bloccare il flusso delle impetuose “Westerlies” che escono a gran velocità dall’estremo oriente russo e dal Giappone, con frequenti “Jet Streaks” che toccano picchi di oltre i 300-320 km/h (a 250 hpa) sopra il Giappone, contribuirà a far scivolare verso latitudini più meridionali l’ampia circolazione depressionaria a carattere freddo che fa capo al “lobo” canadese del vortice polare. L’erezione verso l’Alaska dell’anticiclone delle Aleutine sarà in grado di deflettere il ramo principale del “getto polare” che scorre sopra il nord America, imponendo a quest’ultimo una direttrice meridiana proprio fra il Canada centrale e gli States, con asse spiccatamente nord-occidentalizzata fra il Canada meridionale e gli States centrali. La meridianizzazione del ramo principale del “getto polare” sul nord America agevolerà ulteriormente la discesa del vasto blocco di aria gelida, presente sopra l’Arcipelago Artico canadese, proiettando buona parte di quest’aria gelida, e molto pesante, sopra le praterie del Canada meridionale e la regione dei Grandi Laghi.
Quest’ultimo, difatti, è scivolato lungo il bordo più orientale del promontorio anticiclonico che si è localizzato sulla West Coast. Ciò permetterà alle massa d’aria gelide, attualmente stazionarie sopra l’Arcipelago Artico canadese e i Territori del Nord-Ovest, di fiondarsi in piena libertà fino al Canada centro-orientale e agli USA settentrionali, producendo questo rusco raffreddamento che spingerà i termometri nuovamente sotto il muro dei -15°C -20°C su gran parte degli stati del Middle-West e l’area del New England, dove sono attese anche forti nevicate e venti piuttosto intensi che accresceranno il disagio, formando spesse lastre di ghiaccio su strade e autostrade. Le temperature subiranno una drastica diminuzione già dalle giornate di giovedì e venerdì, specie fra gli stati del Wisconsin, Minnesota e Michigan, dove i termometri potrebbero nuovamente scivolare sotto il muro dei -30°C, generando non pochi disagi nelle grandi città, come Minneapolis o la stessa Chicago, che faranno i conti con temperature polari.