I testicoli (gonadi maschili o didimi) sono contenuti in una sacca fibromuscolare (scroto) sospesa esternamente sotto la sinfisi pubica, preposti alla produzione degli spermatozoi e di ormoni endrogeni (es. testosterone). Il cancro al testicolo è una forma rara di tumore maschile, costituendo solo l’1% del totale e il 3-10% di quelli che colpiscono l’apparato urogenitale maschile. Esso si sviluppa in seguito a un’alterazione nelle cellule del testicolo, che provoca una crescita incontrollata delle stesse, determinando la formazione di una massa. La maggior parte dei tumori testicolari originano nelle cellule germinali (in questa categoria si distinguono seminomi e non seminomi), che contribuiscono alla formazione degli spermatozoi.
FATTORI DI RISCHIO: L’eziologia di questo tumore è sconosciuta, ma sono stati individuati alcuni fattori di rischio che possono influenzare l’insorgenza della malattia e la sua incidenza: età: la massima incidenza dei tumori a cellule germinali si riscontra nei giovani compresi tra i 15 e i 35 anni, rappresentando una delle più frequenti cause di morte per tumore negli uomini in questa fascia d’età; criptorchidismo: è il maggior fattore di rischio associato ai tumori a cellule germinali. Si tratta della mancata discesa nello scroto del testicolo, che resta nell’addome o nell’inguine. Il rischio di sviluppare la malattia è più elevato, nonostante ci sia stato un intervento chirurgico per posizionare i testicoli nella sede appropriata; storia personale di neoplasia testicolare, ossia l’aver avuto un tumore testicolare da un lato, aumenta la possibilità che il testicolo controlaterale possa essere sede di un secondo tumore; la Sindrome di Klinefelter, causata da un’anomalia cromosomica (presenza di un cromosoma sessuale X in più nei soggetti maschi), la familiarità (il rischio aumenta se si ha un fratello o un padre che hanno contratto questo tipo di tumore). Tra gli altri fattori di rischio: sviluppo testicolare anormale (disgenesia goradica), pregresse orchiti, atrofia tubulare, traumi, tutte le possibili cause di infertilità.
SINTOMI: I sintomi di tumore al testicolo comprendono: la presenza di un nodulo, generalmente indolore, l’incremento del volume testicolare, un rigonfiamento, una modifica della consistenza o un senso di pesantezza del testicolo. Talvolta si avverte un dolore sordo, altre volte acuto, all’inguine o nella parte bassa dell’addome o si osserva una raccolta di liquido nella borsa scrotale. La presenza del tumore si può sospettare anche in caso di rimpicciolimento del testicolo. Tra gli altri sintomi: perdita del desiderio sessuale, bruciore dopo l’attività fisica, mal di schiena, generale sensazione di debolezza e stanchezza.
DIAGNOSI: In presenza di questi sintomi, il medico sottopone il paziente alla visita, esaminando e palpando molto lentamente i testicoli per accertare la presenza di eventuali masse, prescrivendo poi le analisi del sangue (spesso il tumore al testicolo rilascia nel sangue sostanze che rappresentano una vera e propria firma (marker): quelli caratteristici del tumore del testicolo sono: Alfa-fetoproteina (AFP), Beta-gonadotropina corionica (Bhgc), Latticodeidrogenasi (LDH)). L’ecografia, invece, è una particolare tecnica che sfrutta le rifrazioni degli ultrasuoni per visualizzare le strutture interne dell’organo, consentendo di osservare la posizione e le dimensioni dell’anomalia testicolare, distinguendo anche se si tratta di una massa solida o liquida (es. cisti). Potrebbe essere necessario eseguire una biopsia, prelevando dal testicolo un frammento di tessuto da inviare in laboratorio per esaminarlo al microscopio. In alcuni casi, quando i sospetti di tumore sono sufficientemente forti, si preferisce prelevare l’intero testicolo per prevenire il rischio che le cellule tumorali si diffondano nell’organismo. La rimozione del testicolo non compromette la vita sessuale né quella riproduttiva se l’altro testicolo è funzionante.
CURA: Se il tumore del testicolo viene diagnosticato in fase precoce, potrebbe essere necessario, come unico trattamento, seguito da stretta osservazione, l’intervento chirurgico di asportazione del testicolo con funicolo, arterie e vene spermatiche (orchiectomia radicale inguinale). Se lo stadio della malattia è più avanzato, a seconda del tipo di tumore e del suo stadio, può essere necessario un trattamento radiante o chemioterapico. La radioterapia (o terapia radiante) utilizza radiazioni ad alta frequenza per distruggere le cellule neoplastiche . Per il trattamento del cancro al testicolo, le radiazioni sono erogate da una macchina esterna all’organismo (radioterapia esterna). La chemioterapia, invece, distrugge le cellule tumorali attraverso la somministrazione di farmaci assunti per bocca, in forma di compresse, oppure iniettati per via endovenosa o intramuscolare. Il trattamento si definisce sistemico poiché il farmaco entra nella circolazione sanguigna, si diffonde nell’organismo, raggiunge e distrugge le cellule tumorali al di fuori del testicolo. Per i tumori del testicolo, la terapia si somministra per via endovenosa.