Le tempeste di neve che hanno colpito gli Stati Uniti dall’inizio di dicembre hanno costretto le compagnie aeree a un numero record di voli cancellati. Secondo la stampa, le compagnie americane avrebbero annullato più di 75.000 voli nazionali a partire dal primo dicembre, compresi i 14.000 di questa settimana. Si tratta del 5,5% dei voli in programma (l.350.000) in questo periodo, in base alle informazioni del sito FlightAware.
Si tratta del numero totale e della percentuale più alta di cancellazioni da almeno 26 anni, ovvero dalla stagione 1987-88, quando il dipartimento dei Trasporti cominciò a raccogliere i dati. Ieri, più del 70% dei voli in programma è stato annullato a Baltimora, Philadelphia, Washington D.C. e Charlotte (North Carolina), a causa della tempesta di neve che ha paralizzato la East Coast. A provocare il record, però, non sarebbe stato solo il maltempo: le nuove normative governative e la necessità di tagliare i costi hanno spinto le compagnie aeree a cancellare più voli, cercando per esempio di far restare a terra gli aerei semivuoti per riempire gli altri. La stagione attuale si sta dimostrando peggiore di quella, già tremenda per i viaggiatori, del 2000-2001, quando 66.000 voli, pari al 4,2% di quelli in programma a dicembre, gennaio e febbraio, furono cancellati.