Alimentazione e tumori: ecco quali cibi dobbiamo evitare per difenderci dal cancro

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Parlare di cancro oggi è come inoltrarsi in un campo pieno di dolore, delusione e impotenza. Quel che viene definito “il male del secolo”, il big killer, era conosciuto e temuto sin dall’antichità. Le prime attestazioni sono già nei papiri egiziani del II millennio a.C., mentre negli scritti di medici greci troviamo la teoria dei 4 umori, secondo la quale il cancro originava dallo squilibrio della bile nera (atrabilis nel corpo). La diagnostica dell’epoca, basata sulla sola presenza di tumefazioni o ulcere e sullo stato generale di malessere, aveva portato a rilevare una sorta di progressione dei differenti stadi, dal rigonfiamento infiammato al karkinoma vero e proprio, sino alla diffusione delle metastasi, riconosciuta da Celso.
CANCRO AL FEGATO COPERTINA - CopiaIn base alla gravità della malattia, il medico poteva procedere con l’applicazione di semplici sostanze emollienti, l’utilizzo di sostanze caustiche, fino all’asportazione chirurgica, suggerita da Galeno, e alla successiva cauterizzazione della radice per eliminare il rischio di recidive; invece Ippocrate raccomandava al medico di non curare coloro che fossero colpiti da cancro (“Quanti hanno cancri interni, è meglio non curarli: se curati infatti periscono rapidamente, non curati invece sopravvivono più a lungo“). La teoria oncogenetica, partendo da Ippocrate, percorre l’intera storia della medicina occidentale sino a tutto il Seicento ed è solo alla fine del Settecento, con Percival Pott e Samuel Thomas Sommering, che si iniziano ad indagare le cause esterne di una malattia che viene considerata “locale”, malattia dei tessuti (Xavier Bichat) prima, e poi, nel corso dell’Ottocento, malattia della cellula (Rudolf Virchow); individuando nella chirurgia il mezzo preferenziale di cura delle forme neoplastiche. Ma l’8 novembre 1895 Roentgen scopriva “una nuova specie di raggi” dando così il via alla grande epoca dell’osservazione del corpo umano attraverso la radiodiagnostica, ed al tempo stesso mettendo a disposizione della cura dei tumori uno strumento fondamentale: la radioterapia. Al trattamento chirurgico ed alla radioterapia, nell’immediato secondo dopoguerra, è venuta affiancandosi la chemioterapia antitumorale.

ALIMENTAZIONE E TUMORI 4Col passare dei secoli, ritroviamo il cancro ai primi posti nelle classifiche di incidenza e di mortalità, dopo aver assistito ad un cambiamento profondo del nostro modo di vivere e di alimentarci. Cibo e insorgenza dei tumori sono uniti da un legame a doppio filo, dato che, come ha più volte ribadito Veronesi, “la tavola è il primo luogo in cui far prevenzione, dato che l’alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie al mondo, superando anche il fumo”. Il cibo che introduciamo tutti i giorni va a costruire le nostre cellule, i tessuti e gli organi, per questo l’alimentazione è il primo passo nella lotta contro i tumori, che nascono da cellule che “perdono il controllo”, moltiplicandosi a dismisura senza prendere una forma definita e col solo scopo di invadere i tessuti circostanti, propagandosi (proliferando) per tutto il corpo. Le singole componenti dei cibi e dei prodotti presenti negli alimenti conservati/insaccati/precotti possono influire sullo stato di infiammazione generale, sulla proliferazione cellulare e sui meccanismi di riparazione che prevengono le mutazioni nocive del codice genetico cellulare. Gli eccessivi livelli di insulina nel sangue sono causati da un consumo non equilibrato di carboidrati raffinati e dolci (e l’insulina gioca un ruolo fondamentale in tutti i meccanismi infiammatori); le temperature di cottura troppo alte dei cibi generano, soprattutto nella carne, molecole chimiche tossiche per il nostro organismo; pertanto è consigliabile scegliere la cottura a vapore o a cartoccio.

ALIMENTAZIONE E TUMORI 1Per evitare di intossicarci ulteriormente, dobbiamo prediligere alimenti biologici privi di sostanze chimiche estranee e tossiche (pesticidi, erbicidi, concimi chimici), oltre ad evitare tutti i molteplici additivi alimentari (conservanti, coloranti, edulcoloranti) che, oltre a mascherare le caratteristiche organolettiche dei cibi di pessima qualità, presentano frequentemente un’azione cancerogena. I cibi integrali (cereali, ricchi di minerali, fibre, acidi grassi essenziali) apportano micronutrienti indispensabili per il nostro corpo; mentre altri alimenti solforati (contenenti quindi zolfo organico) sono fondamentali per i nostri meccanismi di difesa: pensiamo agli appartenenti alla famiglia delle Alliaceae (aglio, cipolla, porro, scalogno, erba cipollina), che proteggono efficacemente dai tumori. Vanno consumati crudi o cotti brevemente a vapore per preservare i loro principi attivi che sono frequentemente termolabili. Inoltre, frutti di bosco (lamponi, mirtilli rossi e neri, ribes), ricchi di sostanze anticancro come l’acido ellagico, fenilico e clorogenico, che contengono pigmenti ad azione antiossidante; agrumi (arance, limoni, mandarini ecc.) ricchi di polifenoli e flavonoidi, e legumi. La combinazione tra cereali integrali e legumi può essere considerata uno dei punti di correttezza nutrizionale dell’antica dieta mediterranea, famosa per i suoi effetti benefici sulle malattie cardiovascolari e degenerative tumorali.

ALIMENTAZIONI E TUMORI 2Ridurre drasticamente il consumo di carne rossa, evitando carni conservate (es. in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), limitare il sale e i cibi conservati sotto sale, evitare gli alimenti contenenti muffe (es. cereali e legumi non vanno conservati in ambienti caldi e umidi), privilegiando le proteine di origine vegetale e il pesce azzurro, contenente omega 3, aiuta a creare un ambiente antinfiammatorio. Una corretta alimentazione aiuta ad eliminare meglio le sostanze tossiche dell’organismo, tramite l’attività detossificante del fegato e dei reni. Le crucifere (ad es. cavoli e broccoli) contengono sostanze che attivano enzimi epatici che favoriscono l’eliminazione delle sostanze nocive, anche cancerogene; mentre le fibre si attaccano a molte sostanze tossiche già a livello intestinale, trascinandole con sé, per espellerle con le feci. Esistono tumori legati più di altri alla quantità e qualità dei cibi consumati, ossia al tipo di alimentazione? Si, quelli dell’apparato gastro-intestinale (esofago, stomaco e colon-retto), ma anche il tumore del fegato.

ATTIVITA' FISICA L’azione locale di alcune sostanze (es. etanolo contenuto in bevande alcoliche) può favorire, inoltre, tumori alla bocca o alla gola. L’alimentazione gioca quindi, un ruolo primario nella prevenzione del cancro. Ad essa però, devono aggiungersi: il mantenersi in forma per tutta la vita, dato che le persone in sovrappeso e obese si ammalano di più di tumore alla mammella, all’intestino, all’endometrio, esofago, pancreas e cistifellea, mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni, dato che la sedentarietà, oltre a causare obesità, può favorire l’insorgenza di tumori a intestino, mammella, endometrio, probabilmente pancreas e polmone; allattare i bimbi al seno per almeno 6 mesi per proteggersi dal tumore alla mammella.

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