Medicina: identificato il processo biologico che aiuterà a predire con un test l’attacco di cuore

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cuore 2I ricercatori dell’Intermountain Medical Center Heart Institute a Salt Lake City hanno identificato un processo biologico che aiutera’ i medici a predire quando un cardiopatico potrebbe avere un attacco di cuore. Il team ha individuato nei livelli plasmatici di due indicatori – microRna 122 e 126 – una ‘spia’ efficace nell’indicare se entro un paio di giorni il paziente andra’ incontro a questo evento. I risultati sono stati presentati al meeting dell’American College of Cardiology (Acc) in corso a Washington. Attualmente “non c’e’ nessun esame del sangue che ci permetta di dire, si’, questa persona avra’ probabilmente un attacco di cuore nel prossimo futuro. Ma il nostro studio e’ un buon punto di partenza”, assicura Oxana Galenko, che ha guidato la ricerca. I medici americani hanno creato l’Intermountain Heart Study Registry, che comprende i campioni di sangue di un enorme numero di malati di cuore: oggi ne contiene piu’ di 30.000. Galenko e il suo team hanno esaminato quelli relativi a 30 pazienti che avevano subito un infarto entro 44 giorni da quando avevano effettuato l’analisi. Hanno preso in considerazione fattori come eta’, sesso, razza, elevate quantita’ di colesterolo nel sangue, pressione alta e diabete. E hanno notato che, entro due settimane dall’infarto, i microRna 122 e 126 erano drammaticamente scesi. “Sono necessarie ulteriori ricerche per saperne di piu’ su cio’ che avviene quando i microRna si riducono – dice Galenko – ma abbiamo trovato un modello che potra’ aiutarci a comprendere i fattori che portano a un attacco di cuore , e abbiamo sviluppato molte utili domande alle quali ulteriori ricerche potranno dare una risposta. In definitiva, il nostro obiettivo e’ quello di sviluppare un test che predica quando sta per verificarsi un infarto nei pazienti con malattie cardiache”.

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