Tumore al seno: il divario tra paesi ricchi e poveri è “sconcertante”

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tumore-seno-rischi1La disparita’ tra paesi ad alto reddito e in via di sviluppo “e’ sconcertante”, secondo il World Breast Cancer Report 2012 dell’Institute of Global Public Health dell’International Prevention Research Institute (iPRI). La maggior parte dei nuovi casi (oltre 1,6 milioni, una crescita aumentata ad un tasso del 3,1 per cento annuo) e’ diagnosticata tra le donne nei paesi sviluppati mentre i 450 mila decessi ogni anno sono equamente distribuiti tra le diverse aree del mondo. Il problema principale, suggerisce il report, e’ che le donne nei paesi a basso reddito, in particolare in Africa, tendono a rivolgersi al medico per la patologia solo quando e’ in fase avanzata e si e’ diffusa ad altre parti del corpo, momento in cui l’unica opzione e’ un palliativo spesso non disponibile e in ogni caso non ottimale. “Abbiamo scoperto” ha spiegato Peter Boyle, tra gli autori “che nei paesi ad alto reddito, come il Regno Unito e l’Australia, sono poche le donne alle quali viene diagnosticato un cancro in stadio avanzato e metastatico mentre in paesi come Kenya e Uganda quasi tutte le donne ricevono una diagnosi allo stadio III o IV. Il contrasto tra la situazione nei paesi ricchi e poveri e’ sconcertante. E dato che la differenza nella sopravvivenza quando si passa da una fase I ad una fase II e’ di circa 12 punti percentuali e da una fase III di uno stadio IV di circa 30 punti percentuali e’ chiaro che la nostra prima priorita’ dovra’ essere quella di fare tutto il possibile per incoraggiare le donne nei paesi a basso reddito a rivolgersi al proprio medico prima che il cancro al seno avanzi al punto da non essere piu’ curabile”.

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