ANAS: resta chiusa per frana la ss36 del lago Como, disagi alla viabilità

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anasLa superstrada 36 del lago di Como, al momento, rimane chiusa al traffico. Lo ha deciso l’Anas, per ragioni di sicurezza, al termine del sopralluogo effettuato alle prime luci dell’alba dai tecnici sul versante del monte San Martino, a Lecco, dal quale si e’ staccata ieri la frana che ha imposto l’immediata chiusura dell’importante via di collegamento con la Valtellina. Nessuna auto in transito e’ stata colpita dallo smottamento e in zona non ci sono abitazioni a rischio evacuazione. I sassi caduti non hanno interessato la sede stradale, ma una volta scattato l’allarme e’ stata decisa l’immediata chiusura. Per ora l’unica via di collegamento diretto e’ la linea ferroviaria. Ieri era stata presa in considerazione l’ipotesi di sospendere anche la circolazione dei treni, decisione poi scongiurata. “Sino a questa sera di sicuro la strada non verra’ riaperta. Poi si valutera’ la possibile riapertura di una sola corsia di marcia a senso unico alternato. Al momento il traffico e’ deviato sulla statale 340 Regina del lago di Como e sulla sp 62 della Valsassina” viene spiegato dal distaccamento di Bellano della Polstrada. In queste ore e’ in corso un vertice a Lecco per valutare possibili interventi a breve, per trovare una migliore soluzione all’emergenza viabilita’ che sta interessando, in particolare, le due province del nord Lombardia. Infatti anche la sp 72 non e’ transitabile, per gli stessi motivi, da Lecco verso la provincia di Sondrio. Lo e’ solo parzialmente in senso discendente, sino a Mandello del Lario (Lecco), dove gli automobilisti provenienti dalle localita’ valtellinesi e valchiavennasche vengono deviati su altri piu’ tortuosi percorsi alternativi. Intanto cresce la preoccupazione, negli operatori turistici di Valtellina e Valchiavenna, sugli effetti-frana che si possono riflettere negativamente sui prossimi ponti del 25 Aprile e del 1 Maggio e sulle vacanze estive. “Si deve trovare una soluzione al piu’ presto – dicono in coro i responsabili dei Consorzi turistici -. Non possiamo rimanere a lungo in ostaggio di una viabilita’ al collasso”.

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