Animali: dal 2013 ad oggi uccisi 80 lupi in Italia. L’ultimo pochi giorni fa in Molise

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lupoDall’inizio del 2013 a oggi sono 80 i lupi uccisi e ritrovati in Italia. Un numero consistente se si considera che il lupo e’ una specie protetta, tutelata da norme nazionali e comunitarie. L’ultimo lupo trovato morto, pochi giorni fa in Molise nei pressi di Mirabello Sannitico, e’ stato investito e quindi ucciso in maniera presumibilmente accidentale. Non e’ andata cosi’, invece, per i tre esemplari scoperti solo qualche tempo prima in Basilicata, la cui morte sarebbe da attribuire ad avvelenamento. L’investimento stradale rappresenta la causa piu’ importante di mortalita’, ma una parte consistente degli esemplari rinvenuti sono vittime di bracconaggio (lacci a strangolo, armi da fuoco, veleno). “Questi episodi, in crescita, non devono essere sottovalutati – commenta Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette e biodiversita’ di Legambiente – ma spingere, al contrario, enti e istituzioni a rafforzare sia le misure di controllo del territorio per porre un freno al bracconaggio, sia quelle di prevenzione dei danni alla fauna domestica che spesso innescano un inasprimento degli atteggiamenti di intolleranza nei confronti dei grandi carnivori”. ”Ecco perche’ la delicata questione dell’interfaccia tra i grandi carnivori e le attivita’ antropiche – aggiunge Nicoletti – necessita dell’incontro e del lavoro congiunto di tutti i soggetti interessati, come il personale tecnico dei Parchi, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato impegnati nelle attivita’ di monitoraggio intensivo di diverse specie selvatiche e gli allevatori, alcuni dei quali con coraggio e lungimiranza hanno deciso di investire nella prevenzione e nella sperimentazione di nuovi sistemi di gestione dei conflitti”. Un lavoro portato avanti, per esempio, grazie al progetto Life Wolfnet appena concluso, che ha visto la partecipazione di Legambiente, dei Parchi Nazionali della Majella, del Pollino, delle Foreste Casentinesi, della Provincia dell’Aquila e dell’Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana. Domani, martedi’ 15 aprile, sara’ presentato il Manuale delle attivita’ investigative per i reati contro la fauna: una serie di ”linee guida” sulle procedure da applicare per la prevenzione e la repressione delle persecuzioni nei confronti della fauna selvatica, elaborate grazie alle attivita’ condotte grazie a quel progetto europeo. Il volume vuole essere un primo tentativo di tracciare un modus operandi riconoscibile e definito su principi generali e rappresenta, ad oggi, il riferimento tecnico scientifico per le attivita’ forensi e diagnostiche che affrontino in maniera organica il tema delle investigazioni nei crimini contro gli animali. Solo un inizio, considerata la complessita’ degli argomenti trattati, la ricchezza dei temi giuridici e la multidisciplinarieta’ richiesta da un approccio metodologicamente corretto.

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