I puma (Puma concolor) sopravvissero all’estinzione di massa del Pleistocene perche’ poco schizzinosi a “tavola” o comunque meno “choosy” dei cugini che se la cavarono peggio, come le tigri dai denti a sciabola (Machairodontinae) e i leoni americani (Panthera leo atrox) dai gusti alimentari piu’ sofisticati. Entrambi morirono, infatti, insieme ai mammut lanosi (Mammuthus primigenius) e ad altri mammiferi “supersize” che camminavano sulla Terra durante il tardo Pleistocene. La scoperta e’ di un nuovo studio condotto da Larisa DeSantis della Vanderbilt University (Usa) che ha analizzato i segni di usura microscopici su oltre cinquanta fossili di denti di puma, tigri dai denti a sciabola e leoni americani. “Prima dell’estinzione del tardo Pleistocene sei specie di grandi felini vagavano per le pianure e le foreste del Nord America – ha spiegato l’autrice – e solo due, il puma e il giaguaro, sopravvissero”. Tutto dipese dalle preferenze alimentari: i leoni, ad esempio, privilegiavano carni tenere, snobbando le ossa, mentre i puma non gettavano nulla della propria preda. La ricerca e’ stata pubblicata su Biology Letters.
Animali: il puma salvo dall’estinzione grazie all’adattamento nutrizionale
