Curiosità: 6 ore di lavoro ma con stessa paga, ecco la proposta di un sindaco

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operai_2In Svezia è stato proposto di fare una prova di un anno durante il quale alcuni funzionari pubblici saranno testati con un nuovo orario di lavoro e con stipendi identici a quelli di chi seguirà gli orari tradizionali. L’idea nasce per ridurre le assenze per malattia e incentivare la produzione. Il personale che aderisce a questo progetto lavorerà 30 ore settimanali, quindi 6 ore al giorno, e il loro lavoro sarà paragonato ad altri lavoratori che invece lavoreranno 8 ore al giorno per un totale di 40 ore settimanali.

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A  fine anno verrà  valutata la produttività e nel caso quella del primo gruppo fosse maggiore, l’orario ridotto sarà esteso a tutti i dipendenti comunali.

Questa iniziativa nasce dall’esperimento avviato dal comune di Göteborg, in Svezia, dove il vicesindaco Mats Pilhem spiega i motivi di questo orario: “Speriamo che così diminuiscano i giorni di assenza dal lavoro per malattia e che psicologicamente e fisicamente gli impiegati si sentano meglio. La speranza è che i membri dello staff prenderanno meno giorni di malattia e che si sentano meglio fisicamente e mentalmente dopo aver lavorato meno ore al giorno e avere più tempo libero a disposizione“. Il partito di opposizione dei Moderati, l’opposizione, ritiene l’esperimento “disonesto e populista“. Il comune non è comunque il primo a intraprendere l’iniziativa, infatti già un’industria automobilistica di Göteborg aveva intenzione di attuare e far seguire ai suoi dipendenti questo orario in altre zone della Svezia. Il vicesindaco spera che l’iniziativa porti i risultati sperati per poter così creare più posti di lavoro. Ma è ben fiducioso visto che ha riscontrato che in ogni caso i turni lunghi hanno sempre generano più inefficienza, soprattutto nei settori dove la pazienza è fondamentale ed è strettamente legata allo stress come ad esempio l’assistenza agli anziani dove i problemi che si creavano non erano dati dalla mancanza di personale, ma dalla scarsa produttività di chi lavorava per periodi più prolungati. (Fonte: eticamente.net)

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