Europa centro-orientale bersagliata dai temporali primaverili, dalla Germania all’Ucraina è un fiorire di cumulonembi temporaleschi

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Le tante fulminazioni in atto sul vecchio continente, si notano i picchi fra Polonia, Germania e nord Ucraina, dove sono in atto le "Cellule temporalesche" più intense
Le tante fulminazioni in atto sul vecchio continente, si notano i picchi fra Polonia, Germania e nord Ucraina, dove sono in atto le “Cellule temporalesche” più intense

In questi giorni le immense pianure e i bassopiani dell’Europa centro-orientale cominciano ad essere interessati dai primi intensi temporali di calore. Aiutati dalla presenza di una circolazione piuttosto “lasca”, soprattutto nei medi e bassi strati, anche nel pomeriggio odierno diffuse “Cellule temporalesche”, ad evoluzione diurna, sono letteralmente scoppiate all’improvviso fra le pianure e i bassopiani della Germania orientale, Polonia, sud della Bielorussia e Ucraina settentrionale, con lo sviluppo di spettacolari cumulogenesi, alimentate da “Updrafts” piuttosto intensi, soprattutto in corrispondenza della pianura polacca, dove vengono segnalati fenomeni temporaleschi a tratti anche di moderata o forte intensità. In questo momento un temporale di moderata intensità è in atto nella città di Torun, dove vengono segnalati dei rovesci di pioggia ben localizzati, accompagnati da una attività elettrica di moderata/forte intensità e tuoni fragorosi. Ma altre “Cellule temporalesche”, anche piuttosto sviluppate in altezza, si sono formate nella regione della Masovia, fra l’area della capitale Varsavia e la città di Wloclawek, con fenomeni che localmente risultano anche intensi. Ma temporali piuttosto accesi sono in atto pure sull’Ucraina occidentale, in particolare fra la Volivia e la Podolia, dove le moviole satellitari delle ultime ore mettono in evidenza la presenza di una diffusa instabilità convettiva, che alimenta lo sviluppo di imponenti cumulonembi temporaleschi, capaci di dare origine ad una significativa attività temporalesca.

andrebock1Alcuni di questi imponenti cumulonembi, di chiara origine “termoconvettiva”, si sviluppano fino ai 10-11 km di altezza, sfondando con le sommità ghiacciate fino all’alta troposfera. Segno evidente della presenza di moti convettivi (correnti ascensionali) piuttosto forti, ben esacerbati dalla circolazione “lasca”, e dallo scorrimento nell’alta troposfera di aria decisamente più fredda e secca che scorrendo sopra l’aria mite preesistente nei pressi del suolo destabilizza l’intera colonna d’aria, dando origine a queste turbolenze. Alla base di questo improvviso scoppio dell’attività temporalesca sul comparto orientale del vecchio continente vi è il graduale aumento dell’insolazione diurna, caratteristico in questo periodo dell’anno, e il contemporaneo allungamento delle giornate. L’intensificazione del soleggiamento, a sua volta, determina un graduale riscaldamento delle terre emerse, con l’emergere dei primi tepori di stagione.

image_b_frDifatti i terreni, soprattutto lungo le immense pianure dell’est Europa, fra Polonia, Ucraina e Russia europea, tendono sempre più a scaldarsi durante le ore centrali del giorno, immettendo nell’atmosfera una maggiore quantità di calore (specie negli strati d’aria prossimi al suolo) che tende a far salire i termometri oltre la soglia dei +17°C +20°C. Questo maggior apporto di calore, indotto dalla graduale intensificazione dell’insolazione diurna che surriscalda per bene i terreni, instabilizza la colonna d’aria sovrastante, per l’inasprimento del “gradiente termico verticale” (fra l’aria sempre più mite nei bassi strati e l’aria più fredda che scorre alle quote superiori della troposfera), alimentando lo sviluppo di moti convettivi (correnti ascensionali che dal suolo tendono a propagarsi verso la media e alta troposfera) più marcati che spesso vengono identificati nella genesi di addensamenti cumuliformi, piuttosto sviluppati in altezza, nelle ore centrali del giorno, specie se in presenza di importanti “gradienti termici verticali”, che vengono poi inaspriti dall’isolamento nei bassi strati di un “cuscino d’aria calda ed umida” (come avviene in estate sulla pianura Padana dove lo strato caldo umido preesistente al suolo rappresenta il carburante che mette in moto i temibili temporali padani).

CUMULONEMBOIn questi giorni, osservando le moviole satellitari, si assisterà alla formazione di nubi cumuliformi (per lo più cumuli e congesti), ad evoluzione diurna, sempre più pronunciate fra l’area balcanica, la regione carpatico-danubiana, i bassopiani di Germania e Polonia e le più vaste pianure di Ucraina, Bielorussia e Russia europea, dove l’attività “termoconvettiva”, capace di scatenare temporali davvero terribili, conditi da fenomeni grandinigeni, entrerà nel vivo dall’ultima decade di Aprile e Maggio, con eventi temporaleschi anche di forte intensità. Del resto, fra Ucraina, Bielorussia, Repubbliche Baltiche e Russia europea, i massimi picchi di precipitazioni si verificano proprio durante la tarda primavera e il periodo estivo, quando le estese pianure di Ucraina, Bielorussia e Russia europea, esposte all’intenso soleggiamento diurno, si surriscaldano notevolmente facendo schizzare i termometri oltre la soglia dei +25°C +30°C, o anche più (picchi sopra i +32°C +35°C) durante le ondate di calore che risalgono dall’entroterra desertico libico e egiziano, a seguito del posizionamento di un’area depressionaria sul Mediterraneo centrale o dell’affondo di un asse di saccatura verso l’Italia.

image_b_euA Mosca il mese più piovoso dell’anno è Luglio, con una media pluviometrica di 94 mm, cosi come per Kiev, dove in Luglio cadono in media ben 88 mm di pioggia, mentre nei mesi meno piovosi (Marzo, Aprile e Ottobre) ne cadono appena 39 mm. Nei prossimi giorni temporali, localmente anche intensi, si formeranno lungo il versante orientale dei Carpazi, fra la Romania meridionale e la Bulgaria, a causa del richiamo di masse d’aria molto umide e miti, da E-SE e Est, che proverranno direttamente dal mar Nero. L’avvento di questa circolazione umida dai quadranti orientali, che dal mar Nero si espanderà fino ai Carpazi, s’instaurerà lungo il bordo meridionale di un robusto promontorio anticiclonico interciclonico che posizionerà i propri massimi, di oltre i 1030 hpa, fra la Scandinavia e le Repubbliche Baltiche. Quest’aria molto umida e temperata, marittimizzata sopra il mar Nero, destabilizzerà la troposfera, alimentando lo sviluppo di moti convettivi (correnti ascensionali) piuttosto intensi nei settori pedemontani dei Carpazi orientali, ove il “forcing” orografico indotto da questi rilievi alla ventilazione orientale nei bassi strati accentuerà la genesi dell’instabilità convettiva, con la conseguente formazione di annuvolamenti cumuliformi in grado di dare luogo a rovesci e temporali.

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