Salute, boom di allergie: rinite per 1 adulto su 5, il “caso Roma”

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riniteBoom per le allergie in Italia. La rinite allergica colpisce un adulto su cinque, e un bambino su quattro. Ed il trend tende ad aumentare: entro il 2020 colpirà il 50% dei più piccoli. L’asma bronchiale colpisce intorno al 10% della popolazione, mentre le allergie alimentari colpiscono il 6% dei bambini ed il 4% degli adulti, in tutto oltre tre milioni, cifra quasi raddoppiata nel corso degli ultimi dieci anni. Per quanto riguarda quelle ai farmaci, non esistono ancora dati definitivi, ma l’incidenza, anche questa in aumento, è stimabile intorno all’1% della popolazione. Se ne parla a Roma, sino a sabato, in occasione del quarto congresso Ifiaci e 27.mo congresso nazionale della Siaaic, Società Italiana Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, presso l’Ergife Palace Hotel, con la partecipazione di oltre 500 specialisti da tutta Italia. Gli alimenti che possono provocare una reazione allergica possono appartenere sia al mondo animale che a quello vegetale. In Italia prevalgono quelle per frutta e verdura, ma molto frequenti anche quelle per semi, crostacei, latte e uova. E’ una patologia diffusa sia nell’età pediatrica, che in quella adulta: ci possono essere delle forme più o meno gravi, a seconda delle proteine, con reazioni quali shock anafilattico, orticaria e angioedema e proteine che possono dare disturbi lievi, quali disturbi gastrointestinali e al cavo orale. Scarsa la consapevolezza delle differenze tra allergie e intolleranze, anche nel campo medico: la percezione di intolleranze alimentari supera il 40%, le vere allergie alimentari interessano circa l’8-10 % della popolazione, la malattia celiaca riguarda l’1% della popolazione. Si è parlato anche del caso “Roma” dove i pazienti aumentano a causa dell’inquinamento ambientale e per la presenza diffusa di graminacee, parietaria officinalis e ambrosia, uno dei maggiori responsabili di allergie respiratorie negli Stati Uniti, arrivata in Italia circa 15 anni fa in seguito all’intensificarsi dei viaggi aerei. Tra le proposte degli allergologi per Roma, oltre quella di puntare maggiormente a migliorare la qualità dell’aria, di introdurre arbusti meno allergizzanti, come stanno facendo in alcune città nel nord Europa. Tra gli altri temi trattati durante il congresso, largo spazio alla rinite allergica, all’asma bronchiale, alle allergie professionali e a quelle al lattice. Per aiutare i pazienti a comprendere ed a riconoscere la malattia, sarà presentato un piccolo elenco salvavita, cinque consigli su cosa fare e cosa non fare, per non incappare in diagnosi errate, sempre più fatte tramite ricerca sul web, e per evitare un uso considerevole di farmaci che può provocare danni permanenti. “I sintomi sono spesso simili a quelli di un’ampia fascia di altre malattie – spiega Massimo Triggiani, presidente uscente Siaaic e docente di Allergologia e immunologia clinica all’Università di Salerno -. Fastidi gastrointestinali, ad esempio, come gonfiori o mal di pancia sono tipici non soltanto delle allergie alimentari, ma anche di intolleranze o condizioni: stando ai nostri dati i veri allergici sono il 20% della popolazione, ma più del 30% degli italiani ha sintomi che crede riconducibili a un’allergia”. Gli equivoci, secondo gli allergologi, si hanno anche con i sintomi respiratori: l’iperreattività bronchiale, ossia una forte sensibilità delle vie aeree che diventano molto reattive a particolari stimoli quali fumo, odori forti, agenti irritanti, può essere confusa con l’asma allergico. “In questi casi – continua Triggiani – una persona su due consulta il web: nel 90% dei casi l’informazione via internet è scorretta, o in toto o parzialmente. E se la diagnosi è errata, il paziente che si rifugia subito in farmaci può incorrere a danni significativi, oltre ovviamente a non curare nulla. Anche quando la diagnosi è corretta, c’è bisogno di attenzione per capire non soltanto il sintomo, ma per individuarne le cause”.

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