Spazio: un nuovo strumento per osservare meglio gli esopianeti

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Pianeti extrasolariSecondo test preliminari, il Gemini Planet Imager (Gpi) potrebbe aiutare a osservare direttamente e caratterizzare i pianeti extrasolari con una sensibilita’ di un ordine di magnitudo piu’ grande rispetto agli esistenti sistemi di imaging degli esopianeti. A rivelarlo, uno studio condotto da Bruce Macintosh e colleghi del Lawrence Livermore National Laboratory di Livermore, pubblicato sulla rivista Pnas. Il Gpi e’ installato sul telescopio Gemini South, in Cile, ed e’ stato progettato per correggere attivamente le interferenze dovute all’atmosfera terrestre e alla luce stellare per ottenere immagini chiare di pianeti extrasolari. Poco dopo la sua installazione, avvenuta nel novembre 2013, gli scienziati sono riusciti a raccogliere immagini della stella Beta Pictoris, intorno alla quale orbita un pianeta simile a Giove. Gpi ha determinato il pianeta con una singola esposizione di 60 secondi, molto piu’ rapidamente rispetto alla strumentazione precedente e con necessita’ minime di elaborazione successiva delle immagini. I risultati suggeriscono che Gpi potrebbe aiutare a scoprire molti esopianeti nella prossima esplorazione annunciata di circa 600 stelle vicine alla Terra.

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