Ricerche senza sosta nel Golfo di Squillace per ritrovare i tre pescatori scomparsi in mare nella mattinata di domenica, da oltre 38 ore. Nonostante il pattugliamento continuo di due mezzi navali e due mezzi aerei, nulla e’ stato ritrovato ne’ dei tre appassionati di pesca ne’ della loro piccola barca. Le ricerche sono continuate con le unita’ di mare e aeree fino a quando c’è stata luce, poi sono rimasti in azione i natanti adibiti per le ricerche notturne. Quindi, si ricomincera’ ancora domattina. La speranza e’ l’unica fonte di sostegno dopo circa 40 ore dall’uscita della barca con a bordo i tre pescatori. Troppo tempo e’ passato, soprattutto se si tiene conto delle condizioni di salute dei tre uomini, dal momento che due di essi soffrono di diabete ed avrebbero dovuto assumere insulina durante queste ore. Le ricerche coordinate dalla Direzione marittima regionale di Reggio Calabria, comunque, non si fermano e proseguono senza sosta.
Le ricerche procedono anche con l’analisi delle celle telefoniche per cercare di individuare il luogo dove si trova il telefonino che i tre pare avessero con loro. Al momento, pero’, anche questa forma di ricerca non ha dato risultati. Una circostanza che complica il lavoro dei soccorritori, che non hanno punti di riferimento circa il luogo della scomparsa. Le ricerche, coordinate dalle capitanerie di porto di Reggio Calabria e Crotone, procedono in tutto il Golfo di Squillace con mezzi navali ed aerei e progressivamente si stanno allargando. Tra l’altro, rispetto a ieri c’e’ stato un cambio del meteo con rotazione di venti e correnti.
Secondo quanto riporta l’AGI, a terra prevale la rassegnazione. Al lido “Blu Mare”, da dove i tre pescatori amatoriali dispersi nello Jonio erano partiti domenica all’alba, le voci sono disperate. A Simeri Mare, zona turistica in provincia di Catanzaro, tutti conoscono Francesco Rania, 69 anni, operaio in pensione di Simeri Crichi; Angelo Tavano,72 anni, imprenditore di Catanzaro; Giuseppe Parro’, 52 anni, cuoco di Simeri Crichi. Tutti e tre vivono in estate nelle case al mare che si ammassano in questa zona, diventata negli anni una ambita localita’ turistica soprattutto per quanti vivono nel comprensorio e nella citta’ di Catanzaro. Tavano e’ l’unico esperto di pesca, anche se le sue condizioni di salute sono precarie, considerato che e’ affetto da diabete e che ha gravi problemi di deambulazione. Per Parro’ e Rania, invece, l’uscita in barca per una battuta di pesca e’ quasi una novita’. Non sono esperti, Rania non saprebbe nemmeno nuotare e anche lui ha problemi di salute a causa del diabete. Una imprudenza, dunque, quell’uscita in mare con una barchetta di tre metri e un motore di 4 cavalli e mezzo. Nessuna dotazione di sicurezza. Il mare nella giornata di ieri si e’ ingrossato terribilmente e con il passare delle ore e’ salita la preoccupazione. Cosi’, non rivedendo rientrare la barca, parenti e amici hanno dato l’allarme. Alle 14,30 di domenica la telefonata alla Capitaneria di porto, quindici minuti dopo, racconta all’Agi il gestore del lido Blu mare, “era gia’ pieno di unita’ navali e aeree”. Eppure, nonostante l’intervento massiccio, nessuna notizia dei due dispersi, nemmeno un oggetto rinvenuto in mare. Le ricerche continuano senza sosta, con due motovedette e due mezzi aerei. Da terra squadre che osservano il litorale del golfo di Squillace. Una piccola barca di tre metri cercata nel mare immenso del golfo che racchiude le province di Catanzaro e Crotone. I familiari dei tre dispersi non hanno molta voglia di parlare. “Siamo preoccupati”, dice il figlio di Giuseppe Parro’. “Sembrano spariti nel nulla”, aggiunge il figlio di Tavano mentre scruta il mare incredibilmente calmo. Le speranze flebili di ritrovarli ancora in vita non hanno mai fatto interrompere le ricerche e non hanno mai spezzato le speranze di parenti e amici che attendono notizie davanti al lido da cui e’ partita la piccola barca.