Ambiente: da oggi l’umanità è in debito ecologico

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ambienteDa oggi l’umanità ha esaurito il budget ecologico previsto per questo anno, in questi otto mesi del 2014, infatti, le risorse della Terra per l’anno in corso ed a nostra disposizione sono state già consumate. Dunque, il mondo vivrà oltre il limite, aggredendo così le risorse del paniere futuro. E’ Global Footprint Network a lanciare l’alert, con il tradizionale conteggio dell’Impronta Ecologica dell’umanità che calcola la quantità di natura che abbiamo a disposizione, quanta ne consumiamo. Scatta da stamane dunque, stando alle stime del network, l’Earth Overshoot day, il giorno dell’anno in corso in cui il nostro consumo di risorse naturali supera la capacita’ rigenerativa del pianeta: dopo questa data manterremo il nostro debito ecologico prelevando stock di risorse ed accumulando anidride carbonica in atmosfera. “Il 20 Agosto è l’Earth Overshoot Day che segna la data in cui l’umanità ha esaurito il suo budget ecologico per un anno. Questo significherà che stiamo vivendo oltre il limite. Dopo questa data manterremo il nostro debito ecologico prelevando stock di risorse ed accumulando anidride carbonica in atmosfera” è l’analisi pubblicata sul sito del Global Footprint Network. “Proprio come le banche tracciano le uscite e le entrate, il Global Footprint Network misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. E i dati fanno riflettere” afferma il report. Il Global Footprint Network stima che in circa 8 mesi consumiamo più risorse rinnovabili e capacità di sequestro della CO2 di quanto il pianeta possa mettere a disposizione per un intero anno. Nel 1993 l’Earth Overshoot Day – la data in un determinato anno in cui il nostro consumo di risorse naturali supera la capacità rigenerativa del pianeta- è stata il 21 Ottobre. Nel 2003 l’Over Shoot day è stato il 22 Settembre. “Dato il trend attuale una cosa è certa: l’Earth Overshoot Day tende ad arrivare qualche giorno prima ogni anno” avvertono gli analisti. L’Earth Overshoot Day, un’idea sviluppata da partener Global Footprint Network e da un gruppo di esperti del new economics foundation del Regno Unito, è il momento dell’anno in cui iniziamo a vivere oltre le nostre possibilità. “Ma proprio perché è una stima approssimativa del trend del tempo e delle risorse, -sottolineano gli analisti del network- l’Earth Overshoot Day è come uno studio della misura del gap tra domanda di risorse ecologiche e servizi rispetto a quanto il pianeta possa metterci a disposizione”. Durante i secoli l’umanità ha usato le risorse naturali per costruire città e strade, per produrre il cibo e creare prodotti per assorbire la nostra anidride carbonica ad un tasso che fosse all’interno del budget della Terra. Ma a partire dalla metà degli anni settanta, “abbiamo superato una soglia critica: il consumo umano ha cominciato a superare quello che il pianeta poteva produrre” avvertono ancora gli economisti e ecologisti del network. “L’Earth Overshoot Day certo è una stima, non una data certa. Non è possibile determinare al cento per cento il giorno in cui supereremo il nostro budget ecologico” avverte il network spiegando che il peso simbolico delle valutazioni è dovuto ad “adeguamenti della data di overshoot sono dovuti alle revisioni del calcolo, non a cambiamenti di comportamento da parte dell’umanità”. Secondo i calcoli del Global Footprint Network, la nostra domanda di risorse rinnovabili e di servizi ecologici che questi possono produrre è al momento equivalente a quella di 1,5 Pianeti Terra. “I dati -dicono- ci mostrano che siamo sulla buona strada per aver bisogno di più di due pianteti per la metà del secolo”. Il fatto che noi stiamo usando o ‘spendendo’ il nostro capitale naturale più velocemente della sua capacità rigenerativa “equivale a dire -continuano gli esperti- che i nostri costi sono superiori ai ricavi. In termini planetari, il costo dell’eccesso di spesa ecologica sta diventando più evidente di giorno in giorno”. Il cambiamento climatico, il risultato dell’emissione di gas climalteranti sempre più veloce della capacità di assorbire di foreste ed oceani, “né è il risultato più evidente e probabilmente il più preoccupante” rimarcano. Ma, aggiungono ancora gli analisti del network “ne esistono altri come la riduzione delle foreste, la perdita delle specie viventi, il collasso della pesca, i prezzi sempre più alti delle materie prime, i disordini civili, solo per citarne alcuni”. La crisi ambientale ed economica che stiamo vivendo “è il sintomo di una imminente catastrofe. L’umanità sta utilizzando -è l’allarme lanciato oggi- risorse più di quanto il pianeta sia in grado di produrne”.

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