A causa dell’emergenza Ebola, che secondo dati ufficiali conta almeno 783 casi accertati in Sierra Leone, il gia’ debolissimo sistema sanitario del Paese africano sta collassando: a lanciare l’allarme e’ Emergency. Secondo l’organizzazione medico-umanitaria, nell’area della capitale Freetown, dove ci sarebbero almeno 20 casi accertati, le sole strutture sanitarie pienamente funzionanti sono il Centro chirurgico e il Centro pediatrico di Emergency. L’ospedale pediatrico locale e’ chiuso e il Connaught hospital lavora in modo discontinuo a causa dell’assenza del personale medico e infermieristico, spaventato dal diffondersi del contagio e dalla paura di contrarre il virus. L’ultimo report ufficiale dell’Organizzazione mondiale della sanita’ dichiara che in Sierra Leone 52 operatori sanitari sono stati infettati dal virus e 28 di loro sono morti. Gli ospedali privati sono chiusi dalla scorsa settimana: non sono pronti ad affrontare l’emergenza e non hanno nessun obbligo di rimanere aperti, segnala Emergency, che e’ presente nel Paese dal 2001. Il Military Hospital di Freetown ha chiesto a Emergency di formare i militari sull’uso dei dispositivi di protezione individuale per trattare i pazienti potenzialmente infetti dal virus. Con la dichiarazione dello stato di emergenza dello scorso 30 luglio, infatti, la Sierra Leone aveva deciso la mobilitazione dei militari per garantire il rispetto delle procedure di sicurezza per la prevenzione della diffusione di Ebola. Dall’inizio dell’epidemia, Emergency ha isolato 6 pazienti: fortunatamente nessuno e’ risultato affetto da virus. Per far fronte al pericolo di contagio, il personale mantiene la massima attenzione nell’uso dei dispositivi di protezione: in un Centro chirurgico il rischio di contatto con liquidi biologici e’ altissimo. Sono state limitate le visite dei parenti e sono state allestite due tende di isolamento dove ricoverare i casi sospetti.
Ebola, Emergency: in Sierra Leone 783 casi, ospedali ko
