Ufo nell’arte: storie e cronache dall’antica Roma ad oggi

MeteoWeb

Pinturicchio_Spello_NativitChe cosa hanno in comune dipinti famosi come la Madonna col Bambino e San Giovannino, attribuito a Sebastiano Mainardi e conservato a Firenze, presso il Museo di Palazzo Vecchio, la Nativita’ del Pinturicchio (affresco, Spello, Chiesa di Santa Maria Maggiore, Cappella Baglioni) e il Seppellimento dei Santi Valeriano e Tiburzo (1506, affresco, Bologna, Chiesa di San Giacomo Maggiore, Oratorio di Santa Cecilia) di Amico Aspertini? Hanno letteralmente “fotografato” su tela degli Ufo veri e propri cosi’ come erano apparsi davanti agli occhi dei loro autori. Per qualcuno si tratta di allegorie che rappresentano Dio o gli Angeli naturalmente, per altri semplici coincidenze. Tuttavia, la letteratura “storica” di presunti avvistamenti di oggetti volanti non identificati e’ vastissima e chi ci crede e’ piu’ che convinto si tratti di “contatti” con forme di vita provenienti da altri mondi. Le tre opere citate, ad esempio, presentano tutte strani oggetti dipinti nel cielo: nella prima la Madonna prega dopo la nascita del Bambino Gesu’ e del piccolo San Giovanni, protettore della citta’ di Firenze e nel cielo sullo sfondo si nota la presenza di un oggetto color grigio piombo. Lo stesso avviene nel celebre dipinto del Pinturicchio nella collinetta che si scorge in alto a sinistra si staglia nel cielo un globo luminoso di color oro, al pari di quanto e’ rappresentato nell’opera di Amico Aspertini.

A lasciare con piu’ di una domanda e’ anche il quadro realizzato dall’artista veneziano Carlo Crivelli ospitato alla National Gallery di Londra, “L’Annunciazione con Sant’Emidio”. Si tratta di un olio su tavola, poi trasferito su tela, del 1486, in cui un raggio luminoso che somiglia a un laser, parte da un oggetto tondeggiante e si irradia fino a raggiungere la testa della Vergine Maria. In Kosovo, addirittura, un affresco della Crocifissione sulla cupola del Monastero di Visoki Decani, mostra ai lati della croce due strani oggetti simili a due astronavi con equipaggio. Se i dipinti consentono, indubbiamente, di fare un rapido riscontro visivo lasciano altrettanto interdetti anche molte cronache antiche che raccontano di oggetti volanti e che i teorici del contatto extraterrestre ritengono essere testimonianze attendibili di Ufo nel passato.

Ad esempio in una incisione tedesca di Hans Glasser viene riportato un avvistamento a Norimberga datato 14 aprile 1561 che rappresenta una serie di globi, tubi e croci che – si racconta – cominciarono a combattere tra loro per piu’ di un’ora per poi cadere a terra e incendiarsi. Oppure il disegno realizzato nel Prodigiorum Ac Ostentorum Chronicon di Conrad Lycosthenes (1518-1561) che rappresenta un avvistamento in Arabia nel 1479 dove l’oggetto trascritto sembra un razzo con oblo’. Non e’ tutto. Scorrendo indietro le pagine del tempo si puo’ arrivare fino all’antica Roma dove lo storico latino Tito Livio, nella sua “Storia di Roma” riporta diverse testimonianze di oggetto volanti non identificati che descrive come scudi circolari e avvistati in diverse citta’ dell’Impero. Una descrizione simile a quella di Plinio il Vecchio che nelle sue “Historiae Naturales”, racconta di “Clipeus Ardens” visti sfrecciare nel cielo dell’antica Roma insieme a lumi, fiaccole, bolidi e travi volanti osservati in molte parti dell’Impero.

Condividi