A San Michele Extra, nella zona di Fondo Frugose, alla periferia est di Verona, tra lo stabilimento Aia e la Mattarana, dopo svariati tentativi di vendita dell’area di ben 72. 523 metri quadri, proveniente dal lascito Achille Forti, messo all’asta da Palazzo Barbieri alla vigilia di Ferragosto, è pervenuta al Comune di Verona una proposta di acquisto di tale terreno da parte della società Cielo Infinito srl; che ha messo sul piatto una cifra di ben 11 milioni di euro… somma notevole, se si pensa che l’ultima asta si era conclusa con un’offerta di appena 750 mila euro non accettata dalla Giunta.
La proposta è davvero interessante: prevede la progettazione e la realizzazione del primo grattacielo cimiteriale d’Italia, 34 piani, per un’altezza di 100 metri, in grado di ospitare fino a 60 mila salme. L’idea, in realtà, non è del tutto nuova, dato che a Milano, 3 anni fa, si era ritenuto che 25 mq sarebbero stati sufficienti per sviluppare in verticale il grattacielo per defunti, fronteggiando i cronici problemi di spazio delle grandi città, tenendo conto dell’invecchiamento progressivo della popolazione, degli spazi disponibili sempre più ridotti, delle nuove abitudini e degli attuali stili di vita.
Il grattacielo veronese assicura rispetto della privacy, dell’igiene, del lutto, dicendo addio ai viali infiniti, alle lapidi in marmo, in una sorta di visione più logica e fruibile degli spazi urbani… il tutto nell’ottica della semplicità strutturale. L’edificio, infatti, grazie alla sua forma a torre, ossia alla sua verticalizzazione, sembra quasi incarnare l’ascesa dei defunti verso il cielo. Inoltre, il progetto prevede ambienti luminosi, climatizzati, sicuri, spazi per funzioni religiose e laiche, parti del grattacielo adibite ad iniziative culturali e all’esposizione di opere d’arte. Visto da alcuni come l’ennesima forma di massificazione, c’è però anche chi coglie l’aspetto toccante del cimitero verticale. Lo stesso presidente dell’Icon Consulting, Pier Giulio Lanza e l’architetto Riccardo Manfrin sottolineano l’importanza di nuove idee di sistemazione di coloro che passano a miglior vita, sfruttando superfici che si sviluppano in alto.
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