Considerare le circostanze speciali dei piccoli stati-isola nel conseguire uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo da promuovere con il sostegno di partnership stipulate su scala globale con governi, imprese e organizzazioni della societa’ civile, tanto che sono state confermate partnership per iniziative congiunte comprendenti 166 governi, 85 entita’ dell’Onu e di organizzazioni intergovernative, e quasi 1200 entita’ commerciali. E’ quanto emerge nel documento finale della conferenza sui cosiddetti Sids (Small Island Developing States), organizzata dall’Onu a Samoa, nel Pacifico, a cui hanno partecipato i rappresentanti di 115 paesi. Tema centrale di questa 4 giorni lo sviluppo sostenibile delle piccole isole, minacciate dai cambiamenti climatici e dall’innalzamento dei mari, dalla poverta’ e dalle malattie croniche. La conferenza, che si tiene ogni dieci anni, e’ stata aperta dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, che ha ancora una volta chiesto un’azione urgente e universale per affrontare i cambiamenti climatici. “I gravi effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti ovunque ma soprattutto nelle piccole isole”, ha detto Ban, che ha ricordato la scadenza della conferenza sul clima che si terra’ l’anno prossimo a Parigi, dove si spera di raggiungere un accordo globale legalmente vincolante, che faccia seguito a protocollo di Kyoto. La riunione ha attratto attenzione globale sulle sfide che gli abitanti delle isole devono affrontare e sulle soluzioni che hanno sviluppato. Ha anche fornito la base per molte delle questioni a cui sara’ dedicato il summit sul cambiamento climatico che si terra’ il 23 settembre nel quartier generale dell’Onu a New York, dove piu’ di 100 capi di stato e di governo annunceranno iniziative sul cambiamento climatico.
Clima: azioni urgenti contro la scomparsa delle piccole isole
