I 60 anni del CERN: da Amaldi al Bosone di Higgs

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cernOggi il Cern spegne sessanta candeline: sono, infatti, trascorsi sessant’anni da quel 29 settembre del 1954, quando dodici Paesi, tra cui l’Italia, fondarono ufficialmente a Ginevra l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (il Cern), destinata a diventare il piu’ grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo. Da allora il Cern ne ha percorsa molta di strada. Ha prodotto risultati fondamentali per il progredire della nostra conoscenza. Ma non e’ una storia solo di conquiste scientifiche: lo sforzo che e’ stato compiuto per realizzare acceleratori di particelle sempre piu’ potenti e rivelatori sempre piu’ precisi ha prodotto ricadute tecnologiche e applicazioni dal forte impatto sulla societa’ e sulla nostra vita quotidiana. Il Cern, che oggi conta 21 stati membri e migliaia di scienziati di oltre 100 nazionalita’ diverse, e’ anche esempio di come la scienza rappresenti un fertile terreno di dialogo e di collaborazione. Il Cern e’ nato come prospettiva di rilancio per l’Europa straziata del dopoguerra, grazie alla lungimirante visione di un gruppo di scienziati, tra cui il nostro Edoardo Amaldi, che gioco’ un ruolo fondamentale”, ricorda Fernando Ferroni. “Negando ogni possibile coinvolgimento in ricerca militare, il laboratorio rappresenta uno dei semi della cooperazione tra Paesi che ha portato alla nascita dell’Unione Europea. Grazie al lavoro dei ricercatori di un numero sempre crescente di Paesi, il Cern e’ diventato un centro di eccellenza e oggi, a sessant’anni dalla sua fondazione, e’ il piu’ grande e prestigioso laboratorio internazionale del mondo. Un esempio per tutta la scienza”, conclude Ferroni. Tra i tanti risultati raggiunti dalla comunita’ scientifica del Cern, alcune scoperte hanno notevolmente migliorato la comprensione delle leggi fondamentali della natura e spinto in avanti le tecnologie. Dalla scoperta delle particelle mediatrici della forza debole, i bosoni W e Z, premiata con il Nobel a Carlo Rubbia e Simon van der Meer nel 1984, all’invenzione del World Wide Web da parte di Tim Berners-Lee nel 1989. Dallo sviluppo di un rivoluzionario rivelatore di particelle, opera di Georges Charpak che per questo vinse il Nobel nel 1992, alla piu’ recente scoperta del bosone di Higgs nel 2012, che ha dimostrato l’esistenza del meccanismo di Brout-Englert-Higgs, e che e’ valsa il Nobel a Peter Higgs e Francois Englert nel 2013. Oggi al Cern e’ operativo il piu’ potente acceleratore di particelle al mondo, LHC (Large Hadron Collider), che rientrera’ in funzione il prossimo anno, potenziato in modo da lavorare a energie mai raggiunte prima: i fisici potranno cosi’ continuare a cercare risposte ad alcune delle domande piu’ fondamentali sull’universo. L’INFN, che ha partecipato alle attivita’ e alle ricerche del Cern fin dalla sua nascita, festeggera’ i 60 anni del laboratorio con una mostra al Festival della Scienza di Genova, dal 24 ottobre al 2 novembre. Meet LHC – 60 anni di Italia al Cern, che sara’ visitabile gratuitamente nella centralissima piazza de’ Ferrari, offrira’ ai visitatori l’occasione di approfondire, attraverso un percorso fotografico, la storia del laboratorio e l’importante contributo che l’Italia, grazie all’INFN, ha fornito per il raggiungimento dei suoi successi. Sempre nell’ambito del Festival della Scienza di Genova, a contorno della mostra, altri due eventi celebreranno l’anniversario del Cern. Il 24 ottobre, durante la serata inaugurale, sara’ proiettato in anteprima in Italia il film Particle Fever, alla presenza del presidente dell’INFN, Fernando Ferroni, che introdurra’ il lungometraggio e lo commentera’ con il pubblico. Il 31 ottobre, invece, la conferenza Macchina del Tempo sara’ il momento per raccontare la storia di LHC e l’impatto che la ricerca in fisica fondamentale ha sulla societa’. Saranno presenti in sala la fisica Fabiola Gianotti, che il 4 luglio del 2012 ha annunciato la scoperta del bosone di Higgs, Sergio Bertolucci, direttore di ricerca del Cern, Antonio Zoccoli, vicepresidente dell’INFN, Maurizio Biasini, addetto scientifico presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Ginevra, Vincenzo Giori, amministratore delegato di ASG e Sandro Rossi, segretario generale e direttore tecnico del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia.

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