Profondo vortice artico in formazione a nord della Scandinavia, arriva la prima neve di stagione fra la Lapponia settentrionale e la costa artica russa

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plot002_f54Nonostante i tentennamenti sull’Artico prosegue senza sosta il raffreddamento. Come avevamo già evidenziato nei giorni scorsi il calo della grande oscurità sul vasto oceano Artico sta contribuendo ad avviare, su grandi linee, il forte raffreddamento autunnale che tende a rinvigorire la figura del vortice polare troposferico, favorendo l’avvento delle prime grandi gelate autunnali oltre il Circolo Polare Artico. Proprio negli ultimi giorni, a seguito di un considerevole irrobustimento della figura ciclonica del vortice polare troposferico, decentrato e spaccato in due vasti lobi ormai pienamente autonomi, centrati rispettivamente fra l’Artico canadese e la costa artica della Siberia centrale, a ridosso del gelido mar di Kara, in gran parte della regione artica si è avviato un considerevole raffreddamento che ha fatto sprofondare i valori termici ben al di sotto della soglia dei -20°C a livello del mare. Ciò sta agevolando l’isolamento di un vasto nucleo di aria gelida, fra il mar Glaciale Artico centrale e le coste settentrionali della Groenlandia, caratterizzato da isoterme sotto la soglia dei -20°C -22°C alla quota di 850 hpa. Al tempo stesso l’ampia circolazione ciclonica, innestata dai due grandi lobi posizionati fra l’Artico canadese e il nord della Siberia centrale, sta permettendo a parte di questo nucleo molto gelido di scivolare verso le regioni più settentrionali della Siberia centro-orientale, con particolare riferimento per la parte settentrionale della Repubblica di Jacuzia, e parte dei territori dell’Artico canadese e della Groenlandia settentrionale, dove le temperature hanno subito una brusca discesa.

Il profondo vortice artico che si svilupperà a nord delle coste norvegesi
Il profondo vortice artico che si svilupperà a nord delle coste norvegesi

Nel proseguo di settimana, grazie al decentramento del vortice polare troposferico, una parte dell’aria molto fredda presente sopra il mar Glaciale Artico tenderà a scivolare verso il nord della Scandinavia e la Russia europea, determinando su queste un nuovo brusco raffreddamento ed il probabile ritorno della neve a bassa quota, se non al livello del mare. Tutto a causa del graduale indebolimento del “lobo siberiano” del vortice polare che entrando in fase di “Stretching”, a ridosso della costa artica, tenderà a spingere una saccatura, colma di aria molto fredda in quota, in direzione della penisola Scandinava e del nord-ovest della Russia europea. L’affondo di tale saccatura, di origini polari, verso la Scandinavia tenderà a favorire l’isolamento di una profonda depressione extratropicale, colma di aria molto fredda artica, che si localizzerà a ridosso della penisola di Kola, evolvendosi successivamente in direzione del mare di Barents. Si tratterà di un vortice ciclonico a carattere freddo, caratterizzato in quota da un profondo minimo di geopotenziale, sotto i 490-488 Dam (valore davvero significativamente basso), e da un nocciolo di aria molto fredda in quota d’estrazione polare, con valori sui -35°C alla quota di 500 hpa. Muovendosi in direzione del mare di Barents questa profonda circolazione depressionaria piloterà verso la Scandinavia, il nord della Finlandia e della Russia europea un nucleo di aria molto fredda che oltre a far sprofondare le temperature sotto la soglia dei +0°C riuscirà ad apportare anche le prime vere nevicate di stagione fra la Lapponia e il nord della Carelia e le coste nord-occidentali della Russia europea.

RV_0016-28_PIl nocciolo di aria molto fredda in quota al traverso della penisola di Kola intensificherà il “gradiente termico verticale” e al contempo destabilizzerà le masse d’aria, favorendo lo sviluppo di annuvolamenti anche consistenti, in grado di dare la stura a precipitazioni intermittenti che date le basse temperature, e lo zero termico prossimo al suolo, assumeranno prevalente carattere nevoso fino in prossimità del suolo. Nevicate e rovesci di neve con accumulo sul terreno, nel corso del weekend, si vedranno sul territorio lappone e sul nord della Carelia, dove alcune località rischiano di ricevere la prima vera imbiancata di stagione. L’intenso “gradiente barico orizzontale” che caratterizzerà il bordo meridionale della vasta depressione artica, facente capo al vortice polare, fra venerdì e sabato contribuirà a pilotare, in direzione delle coste norvegesi e della Svezia centro-meridionale, venti molto intensi, da Ovest e O-SO, che sferzeranno l’intera penisola Scandinava, con raffiche capaci di toccare picchi fino a 80-90 km/h (localmente anche più) all’imboccatura dei principali fiordi della Norvegia meridionale, e folate di caduta (dalle Alpi Svedesi) fino a 60-70 km/h sul territorio svedese. Sulle coste norvegesi si abbatteranno le prime importanti mareggiate, con l’irrompere di onde dall’Atlantico, capaci di superare i 5-6 metri di altezza.

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