Terremoti: scosse ravvicinate si “sommano” e provocano effetti più distruttivi

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terremoto irpiniaScosse di terremoto ravvicinate possono ‘sommarsi’ ed avere effetti ancora piu’ distruttivi: e’ quello che avvenne nel terremoto dell’Irpinia e che potrebbe succedere anche in futuro in altre regioni italiane. A scoprirlo e’ un gruppo di ricerca italiano dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) in un articolo pubblicato su Seismological Research Letters. “In Italia – ha spiegato Anna Tramelli, una delle responsabili dello studio – di solito abbiamo sismi di magnitudo moderata ma che possono avvenire in rapida successione tanto da potersi ‘sommare’ amplificandone gli effetti.

sismografoE’ quello che e’ avvenuto nel terremoto del 1980 in Irpinia dove si hanno avute 3 scosse simili a distanza di pochi secondi. Abbiamo scoperto che le scosse si sono cosi’ ‘sommate’, tanto da essere stato percepito come un unico sisma, producendo i danni che conosciamo”. Analizzando altri terremoti, quelli in Umbria e Marche (1997-98) e in Emilia (2012), dove si sono registrate numerose scosse superiori a magnitudo 5 ma con intervalli di diversi giorni, i ricercatori hanno simulato quello che sarebbe potuto accadere se le scosse fossero state piu’ ravvicinate, come in Irpinia. “Abbiamo verificato – ha spiegato Tramelli – che il sisma ne sarebbe stato amplificato provocando danni ancora maggiori, due scosse consecutive di magnitudo 5.8 potrebbero infatti avere l’effetto di un terremoto di magnitudo 6 in termini di rilascio di energia”. Scosse cosi’ ravvicinate possono avvenire, come nel caso dell’Irpinia, e la scoperta di questo fenomeno di ‘amplificazione’ suggerisce che l’intensita’ dei terremoti potrebbe superare i limiti previsti dalle mappe di rischio delle aree di moderata pericolosita’ sismica.

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