Vulcanelli esplodono e ribaltano collina siciliana, morti due bambini: famiglia distrutta

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AragonaAvrebbe dovuto essere un giorno di gioia e spensieratezza per il compleanno di un bambino di nove anni, si è trasformato in un incubo che ha distrutto una famiglia e che in pochi minuti ha fatto conoscere a tutta l’Italia l’esistenza dei vulcanelli della riserva agrigentina delle Macalube. Ad Aragona vengono da tutta Europa per ammirare da vicino una riserva istituita del 1995 dalla Regione Siciliana, e nota per i suoi fenomeni eruttivi: il terreno argilloso tiene compresso del gas metano che con la pressione provoca esplosioni. Una di queste, fortissima, questa mattina ha ucciso due fratellini, Carmelo e Laura, di nove e sette anni, sommersi da una grande massa di fango e argilla.

vulcanello 01Erano arrivati ad Aragona da Joppolo Giancaxio con il padre, Rosario Mulone, appuntato dei carabinieri, per trascorrere in serenità una giornata importante per via del compleanno del figlio maschio. Nella tarda mattinata l’esplosione dalla collina dei vulcanelli: un gruppo di turisti tedeschi che ha assistito alla tragedia e dato l’allarme parla di “un’onda di fango alta venti metri” che ha travolto padre e figli. Il genitore si è salvato per via dell’altezza. I soccorritori lo hanno trovato con il fango alla gola e appena fuori pericolo si è messo a scavare con loro nella speranza di ritrovare i figli. A metà pomeriggio il primo triste verdetto: Laura, tirata fuori dai detriti in condizioni disperate, non ce la fa. Dopo sette ore dalla tragedia viene recuperato anche il corpo di Carmelo Intanto, si apre il balletto delle responsabilità e mentre la Procura di Agrigento apre un’inchiesta per capire se esistessero le condizioni di sicurezza affinché la riserva potesse essere aperta e fruibile al pubblico, il governatore Rosario Crocetta ordina al dipartimento Ambiente della Regione la chiusura dell’area gestita da Legambiente e pensa all’istituzione di una commissione che faccia luce sull’esistenza, o meno, delle condizioni di sicurezza. Ad agosto, infatti, nella riserva erano state registrate delle anomalie e la zona era rimasta chiusa per alcune settimane. Legambiente risponde con un breve comunicato in cui esprime il cordoglio per una “immane e imprevedibile tragedia” sottolineando comunque che “oggi non è il momento delle polemiche”.

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