L’aerospazio ha la potenzialita’ di creare 100.000 nuovi posti di lavoro in cinque anni in Europa. E’ quanto ha sottolineato Filippo Tomasello, dell’universita’ Parthenope di Napoli, a margine del convegno sulla creazione di opportunita’ di lavoro attraverso l’aerospazio in corso a Napoli fino a domani. L’evento e’ promosso dall’universita’ Parthenope, dalla compagnie Pagnanelli Risk Solutions e da Aeropolis, l’associazione napoletana di operatori dell’aerospazio. Perche’ queste potenzialita’ occupazionali si trasformino in veri posti di lavoro, ha rivelato Tomasello, ci sono alcune condizioni: ”bisogna investire nell’innovazione – ha detto – perche’ i processi di manifattura a basso costo emigrano in paesi emergenti o emersi come la Cina e bisogna creare reti di pmi che non si facciano concorrenza fra loro ma collaborino”. I due terzi di questi potenziali nuovi posti di lavoro, ha proseguito l’esperto, non saranno nell’industria manifatturiera ma nei servizi: aeroportuali, aviazione, di supporto al nascente trasporto commerciale suborbitale e servizi di elaborazione dei dati raccolti da droni e dai satelliti. Per Vittorio Prodi, che al Parlamento Europeo e’ stato presidente dell’intergruppo ‘Sky and Space’, solo il settore dell’elaborazione dei dati satellitari dal programma europeo di osservazione della terra Copernicus, ”e’ potenzialmente in grado di generare decine di migliaia di nuovi posti di lavoro”. La Politica Agricola Comunitaria per esempio, ha spiegato Prodi, si potra’ basare sulle osservazioni dei satelliti per sapere che tipo di coltivazione c’e’ in ogni metro coltivato. Con le immagini radar fornite dai satelliti della costellazione si potra’ inoltre controllare le deformazioni del suolo con precisione millimetrica, per monitorare le frane o per vedere quali zone sono piu’ soggette a deformazione del suolo dovuta ai terremoti e in quei luoghi, ha concluso Prodi, intensificare la prevenzione antisismica.
Aerospazio: nell’Ue possibili 100.000 nuovi posti lavoro in 5 anni
