Il commercio in ginocchio. Attivita’ allagate, imprese danneggiate, c’e’ chi ha perso tutto, chi ha salvato qualcosa. L’area interessata dall’alluvione e’ molto vasta, molto piu’ vasta di quella del novembre del 2011. Allora la Camera di commercio e le associazioni di categoria avevano stimato danni per 96 milioni. E ora dicono: “I danni sono superiori”. Le saracinesche abbassate “sono uno dei simboli della citta’ ferita ancora una volta dall’acqua dei suoi torrenti”. I commercianti svuotano i loro negozi da acqua e fango, imprecano. Il governatore Burlando chiede lo stato di emergenza perche’ dice “i danni sono enormi”.
La Camera di commercio stanzia un milione e mezzo per far ripartire le imprese danneggiate. Lo ha deciso il presidente Paolo Odone assieme alla Giunta, dopo aver compiuto un sopralluogo nelle zone alluvionate. “La situazione e’ molto grave – dice Odone – l’area interessata e’ molto vasta”. La rabbia dei commercianti dilaga tra chi ha i banchi al Mercato Orientale e chi ha una attivita’ nei pressi di Borgo Incrociati, dove il Bisagno ha fatto anche un morto. Rabbia e disperazione, come quella di Enzo De vita, un meccanico di 27 anni che si era messo in proprio da un anno e mezzo. “Questa officina era il mio sogno. Ora e’ finito tutto”. A interpretare la disperazione dei commercianti c’e’ Confcommercio che chiede alla Regione di chiedere lo stato di calamita’ “per consentire una moratoria del pagamento delle tasse e dei tributi locali permettendo alle imprese di risollevarsi”. Aperta dall’ associazione anche una unita’ di crisi. Una moratoria su tributi e contributi per le attivita’ delle aree alluvionate la chiede Confesercenti al Governo “almeno fino alla fine dell’anno” e si impegna a contribuire alla riparazione dei danni. E il direttore della Confesercenti provinciale, Andrea Dameri si rivolge alle istituzioni per chiedere “una semplificazione per l’accesso al credito” delle imprese finite sott’acqua e lo “sblocco dei cantieri degli scolmatori dei torrenti”. Attivato un numero per l’emergenza. Si muovono le banche. Quella di Vicenza ha stanziato un plafond di 50 milioni, Banca Carige di 15, Unicredit decidera’ a breve “uno speciale piano di intervento economico con tassi estremamente vantaggiosi”. E la Cisl chiede “un atto di solidarieta’ al Comune affinche’ blocchi le tasse per le attivita’ danneggiate”.